Crociere, Trieste raddoppia 58 navi tra aprile e novembre

Previsti 150mila passeggeri, in arrivo alla Marittima 30 navi in più oltre alle 28 già preventivate Prima riunione in Autorità portuale per far fronte al flusso turistico e predisporre l’accoglienza
Foto BRUNI TRieste 19.11.2011 Navi da Crociera MSC e Costa:emergenza su Trieste per nebbia
Foto BRUNI TRieste 19.11.2011 Navi da Crociera MSC e Costa:emergenza su Trieste per nebbia

di Paola Bolis

Si imbarcheranno 51mila passeggeri. Altrettanti saranno quelli allo sbarco. E 44mila passeranno di qui in transito. Nella stagione che andrà dal 7 aprile al 24 novembre, arriveranno a Trieste quasi 150mila crocieristi. Ben più di quanto si pensasse fino a pochi giorni fa. A fronte delle 28 preventivate, saranno 58 le navi bianche che toccheranno gli ormeggi della Stazione marittima nel corso del 2012. A quelli già previsti di Costa si aggiungeranno scafi di altri armatori, da Cunard a P&O.

Ieri la presidente dell’Autorità portuale Marina Monassi ha convocato a un tavolo i rappresentanti di Capitaneria di Porto, Ttp, Comune e Camera di commercio per definire competenze e metodo utili a far fronte agli arrivi e a predisporre l’accoglienza dei turisti. Nessuna emergenza all’orizzonte come quella che la città dovette fronteggiare lo scorso novembre, quando a causa della nebbia che gravava in maniera pesante su Venezia quattro navi - con il loro totale di 16mila persone - furono dirottate sulla Marittima nel giro di meno di 24 ore. Ma certo per i 150mila crocieristi andranno approntati parcheggi, bus-navetta, servizi commerciali e alberghieri: tutto un sistema che andrà messo a punto per rendere accoglienti arrivi e partenze.

E proprio da Venezia, almeno in parte, potrebbe dipendere il moltiplicarsi delle navi in arrivo davanti a piazza Unità. Dopo la tragedia di Costa Concordia, com’è noto, si è tornati da più parti - in testa il ministro dell’Ambiente Corrado Clini - a parlare della necessità di dire basta ai giganti del mare nelle aree particolarmente sensibili delle coste italiane, dall’Arcipelago toscano alla Laguna di Venezia. E mentre nel capoluogo veneto - dove si è riaccesa la polemica sul passaggio dei bestioni del mare davanti a piazza San Marco - già è stata lanciata una proposta mirata nel breve periodo a creare un ingresso alternativo in attesa della costruzione della nuova stazione marittima alla bocca di porto di Malamocco, è possibile che alcune compagnie vogliano intanto guardare a scali vicini quali nuovi approdi. Da altre fonti invece si sottolinea come sia in realtà l’intero traffico marittimo nel Mediterraneo a stare subendo una rivoluzione che riguarda anche i porti dell’Alto Adriatico.

Ad ogni modo, per il settore crocieristico a Trieste si profila un’annata superiore alle aspettative. E già oggi il direttore di Ttp Livio Ungaro sarà a Sorrento, nel quartier generale di Msc, per definire i servizi necessari a ospitare le navi della compagnia in arrivo.

Sul fronte operativo, alla prima riunione convocata ieri dall’Authority dovrebbero seguirne altre a breve. Tra i primi nodi da sciogliere, di concerto con il Comune, quello dei parcheggi delle auto dei crocieristi (in ballo il Molo IV, ma anche il parking di via Locchi e il Silos gestito da Saba Italia). Altro tema da affrontare quello della viabilità sulle Rive, visto il numero di pullman e di autoveicoli che nelle giornate di approdo (il sabato soprattutto, ma non solo) si affastelleranno nell’area delle navi. Da giocare poi tutta la partita dei servizi, dai facchinaggi ai trasporti al commercio. «Un impatto importante per il sistema portuale e per la città: proprio per arrivare preparati all’appuntamento l’Authority ha voluto fin da subito coinvolgere tutti gli attori competenti in materia», è la dichiarazione di Monassi. Il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti, dopo avere annotato come la presidente dell’Authority «si sia mossa molto bene», sottolinea l’esigenza di «darsi da fare tutti assieme per cogliere questa opportunità». Sulla stessa linea l’assessore comunale allo sviluppo economico Fabio Omero: «Serve uno sforzo corale, questo rilancio del settore può portare su commercio, alberghi e pubblici esercenti ricadute rilevanti».

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