Crociere, decollo nel 2015 ma strutture insufficienti

«L’allungamento della banchina non sarà pronto per la nuova stagione» La confessione di Napp (Ttp) che denuncia lungaggini burocratiche
Foto Bruni 31.10.14 Nave militare Fasan e Costa Diadema
Foto Bruni 31.10.14 Nave militare Fasan e Costa Diadema

Mentre operatori e istituzioni cominciano a fare squadra puntando forte e in modo concorde sul 2015 come anno di rilancio delle crociere a Trieste, si allunga subito la lista delle battute a vuoto che rischiano di inficiare sul nascere i tentativi di riscossa. «Il progetto di allungamento di 120 metri del lato Nord della banchina purtroppo ha subito forti rallentamenti durante il suo iter amministrativo - ha dovuto confessare ieri Franco Napp, amministratore delegato di Trieste terminal passeggeri al termine del convegno sugli sviluppi del comparto organizzato dalla società - per cui non potrà essere attuato all’inizio della prossima stagione, probabilmente lo sarà alla fine». Con un molo di 220 metri e la navi bianche di ultima generazione che vanno dai 290 ai 310 metri di lunghezza l’ormeggio in presenza di Scirocco forte diventa estremamente precario. Da qui l’idea di allungare la banchina, nelle more dell’approvazione del nuovo Piano regolatore, con strutture amovibili dette dolphin. Il 21 gennaio durante una visita a Trieste l’amministratore delegato di Costa crociere Michael Thamm aveva affermato: «Il dolphin è indispensabile per ormeggiare una grossa nave in sicurezza e per non costringerci a ritornare a una nave più piccola. Ma vedo che il presidente di Ttp Paoletti e l’ad Napp stanno lavorando molto bene e sono convinto che nel 2015 il dolphin sarà al proprio posto». Un mese dopo Napp aveva puntualizzato: «Le fasi burocratiche stanno procedendo, sono previsti sei mesi di lavoro, al massimo per l’inizio della primavera 2015 non possiamo non farcela».

Così non sarà e va precisato che il dolphin viene finanziato dall’Autorità portuale, ma anche per il finger coperto progettato per favorire lo sbarco diretto dei passeggeri e che invece è a carico diretto di Ttp l’appuntamento è rimandato al 2016. «Il problema dell’adeguamento del terminale è irrinunciabile - ha ammonito nel corso della tavola rotonda che è stata moderata dal giornalista Angelo Scorza, il sindaco Roberto Cosolini - perché persiste il pericolo di stancare le compagnie crocieristiche che ci fanno conto». Secondo le stime di Ttp nel 2015 grazie alle 35 toccate di Costa Mediterranea, 29 delle quali con overnight, ma anche a quelle spot di altre compagnie: Cunard line, Holland american line, Pullmantur, Thomson cruises, Regent seven seas cruises, Sea clou cruises e The world) si registrerà a Trieste un movimento di oltre 170mila passeggeri e una crescita del 280% rispetto ai nuovi picchi negativi con cui si chiuderà invece l’anno in corso: 45mila passeggeri in 22 toccate. Sarà da vedere se il porto, pur con le carenze infrastrutturali che permarranno ancora almeno per la prossima stagione, ma anche la città intera sapranno supportare e favorire il tentativo di ripresa. «I commercianti triestini risponderanno in modo positivo come hanno sempre fatto - ha assicurato il direttore di Confcommercio Pietro Farina - alcuni ristoratori sono pronti a riaprire il loro locale a mezzanotte. Basterebbero che i flussi crocieristici avessero un andamento più costante e meno schizofrenico»

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