Croazia, un nuovo concessionario per il progetto idrovolanti
FIUME. Fallito ormai il primo tentativo, le Autorità portuali in Istria e Dalmazia puntano a una seconda possibilità per vedere attuato il collegamento delle principali località istriane, quarnerine e dalmate tramite un servizio di idrovolanti. E c’è chi si spinge a dire che vi sono già compagnie pronte a rilevare la concessione che ora sarà rimessa a gara.
Ma partiamo dalla situazione attuale. Per il collegamento con idrovolanti era stata la compagnia tedesca European Coastal Airlines (Eca) a ottenere la concessione, sulla cui base aveva avviato le linee nel 2014. Il progetto era naufragato nell’agosto del 2016, penalizzato dalle cattive condizioni in cui si trovavano i velivoli dell’azienda: era stata l’Agenzia croata per l’aviazione civile a dare lo stop agli idrovolanti, ritenendo che non fossero rispettate le condizioni di sicurezza per i passeggeri e il personale di volo. La grave battuta d’arresto - che aveva dato origine a un duro scontro fra concessionaria e Agenzia. Lo scorso febbraio l’azienda tedesca aveva fatto sapere di avere messo in piena efficienza i velivoli e di essere pronta a far ripartire le tratte che che mettevano quotidianamente in comunicazione Fiume, Pola, Arbe, Lussinpiccolo, Spalato, Lesina e altre località croate dell’Adriatico, sia sulla terraferma che sulle isole. Di fatto però nulla è avvenuto.
Di dunque l’ultima novità: la decisione del Consiglio direttivo dell’Autorità portuale di Spalato di chiedere la cancellazione della concessione assegnata all’Eca per trovare altri soggetti ai quali affidare il servizio. «Non appena avremo ottenuto l’abolizione della concessione – ha spiegato il direttore della Port Authority spalatina, Vice Mihanović – daremo il via alla procedura di assegnazione della nuova concessione delle linee di idrovolante». Senza fare nomi, Mihanović ha aggiunto che «c’è un accentuato interesse per questo tipo di voli. Forse la seconda volta avremo più fortuna: la Croazia ha davvero bisogno di essere collegata con idrovolanti».
Il presidente dell’Autorità portuale di Fiume, Denis Vukorepa, ha invece detto che una neoistituita compagnia Airways Europe, con sede a Zagabria e capitale proveniente dal Dubai, ha manifestato l’interesse a ripristinare i collegamenti lungo il versante orientale dell’Adriatico, estendoli anche all’Italia. Non è escluso dunque che i velivoli riappaiano nel porto fiumano già l’estate prossima.
Intanto il traumatico disimpegno della compagnia tedesca (debiti per quasi 7 milioni di euro) ha un impatto negativo anche sugli abitanti di Resnik, che mesi fa si erano rivolti alle autorità regionali e statali chiedendo la rimozione delle strutture posizionate dall’Eca a pochi metri dalle loro case. Il pontile per l’ammaraggio e il decollo, i servizi igienico–sanitari, uffici e tre prefabbricati sono rimasti al loro posto, senza che nessuno dell’azienda di Klaus Dieter Martin provvedesse a smantellarli. Giorni fa è arrivato però il decreto del Dipartimento per gli affari comunali della municipalità dei Castelli spalatini che ordina all’Eca di smantellare le strutture entro 30 giorni. Se non lo farà, a provvedere sarà il comune dei Castelli, le cui spese andranno a carico dell’Eca.
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