Croazia, l’europarlamento dà il via libera all’introduzione di Zagabria nell’euro dal 2023

Il parere dell’Europalamento sarà ora trasmesso agli Stati membri della zona euro, che sono responsabili dell'approvazione finale

Mauro Manzin

TRIESTE Il dado è tratto. La Croazia ha superato anche l’ultimo “esame” politico per entrare nell’Eurozona a partire dal 1 gennaio del 2023. E lo ha fatto alla grande: 539 i voti favorevoli, 45 contrari e 48 astenuti. Va comunque precisato che il supporto dell’Europarlamento era ampiamente previsto. Il Parlamento europeo ha così sostenuto il rapporto della Commissione europea.

All'inizio di giugno, la Commissione europea ha pubblicato il rapporto sulla convergenza per il 2022, in cui ha finalmente valutato che la Croazia soddisfa i criteri per l'adozione dell'euro nel 2023.

Alla fine di giugno, i leader dell'Ue hanno confermato la raccomandazione del Consiglio europeo sull’ingresso della Croazia nell’Eurozona.

Il rapporto, inviato dalla Commissione al Parlamento europeo conclude che, nonostante la pandemia di Covid- 19, l'inflazione elevata e la guerra in Ucraina, la Croazia è ancora pronta a introdurre l'euro.

Gli europarlamentari hanno precisato inoltre che «la Croazia ha già raggiunto un livello di convergenza dei prezzi con l'area dell'euro più elevata rispetto ad altri Stati membri quando è stato introdotto l'euro». «Tuttavia - si legge nel comunicato emesso dal il Parlamento europeo - si aspetta che il governo croato compia sforzi permanenti per garantire un'ulteriore convergenza dei prezzi e che l'introduzione dell'euro non porti a un aumento artificiale degli prezzi».

Il parere dell’Europarlamento sarà ora trasmesso agli Stati membri della zona euro, che sono responsabili dell'approvazione finale dell'introduzione dell'euro in Croazia. L'ultimo passo sarà l'adozione della proposta nella riunione del Consiglio economico e finanziario dell'Unione europea previsto per oggi.

«Le riforme attuate dal governo croato negli ultimi anni hanno rafforzato l'economia e hanno spianato la strada all'ingresso della Croazia nella moneta unica . È chiaro che l'adesione all'area dell'euro è la decisione giusta per il Paese, le sue imprese e i cittadini, in quanto oltre a vari settori economici, come il turismo», ha affermato il giornalista accreditato a Bruxelles Siegfried Muresan.La presidente del gruppo di lavoro del Parlamento europeo per l'euro, Margarida Marques , ha ricordato che l'adesione della Croazia alla moneta unica nel 2023 è il primo importante processo di integrazione europea dopo la Brexit e significa un'ulteriore espansione dell'euro nei Balcani. «In un momento in cui i valori europei vengono messi in discussione alle nostre frontiere, questo è un chiaro segno di unità e ulteriore integrazione e un contributo alla forza dell'euro come valuta mondiale», ha spiegato.

Dal 5 settembre l'etichettatura del doppio prezzo sarà obbligatoria in Croazia. I prezzi dei prodotti saranno indicati sia in kune che in euro e si applicherà anche la doppia marcatura per l'intero anno 2023. L'ingresso della Croazia nella zona euro è una notizia importante anche per la Slovenia e l’Italia. La Croazia è il quarto partner commerciale ed economico della Slovenia e, allo stesso tempo, la più importante destinazione turistica per gli sloveni. Molti cittadini sloveni possiedono anche immobili nel paese vicino. Per quanto riguarda l’Italia l’import dalla Croazia stimato a marzo del 2022 dall’Info mercati esteri è di 635,17 milini, mentre esportiamo in Croazia merce per un valore complessivo di 1 milione e 257 mila euro. L’adozione della moneta europea sarà sicuramente utile alla macro economa della Croazia trattandosi di un paese piccolo con poco meno di 4 milioni di abitanti. Abitanti che temono un impennarsi dei prezzi e la perdita di valore d’acquisto. —

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