Croazia, focolai nelle città e Lubiana annulla il summit
ZAGABRIA. Slovenia e Croazia sono nuovamente in pre-allerta. Il riacutizzarsi dei contagi da Covid-19 sta assumendo dimensioni impensate fino a pochi giorni fa. Forse è stata solo una fugace illusione pensare a un po’ di normalità, bar e ristoranti aperti, voglia di divertimento, voglia di quel turismo senza il quale le economie ne uscirebbero incenerite portando alla rivolta sociale i cui segnali ci sono tutti, soprattutto a Lubiana?
Autorità civili e politiche temporeggiano, in attesa di vedere l’evolversi della situazione. Il presidente sloveno Borut Pahor ha annunciato il rinvio del summit regionale del processo di Brdo-Brioni, in programma il 29 giugno Brdo pri Kranju non lontano da Lubiana. Pahor ha preso la decisione sulla base degli ultimi sviluppi dell'epidemia di coronavirus in tutti i Paesi della regione, dove si registra un generale aumento dei contagi.
In Slovenia sono stati confermati 11 nuovi contagi da Covid-19 su 843 test effettuati. Otto persone sono state ricoverate in ospedale, due sono in terapia intensiva. Dopo gli 11 nuovi casi confermati, il numero totale dei contagi rilevate a partire dallo scoppio della pandemia è salito a 1558. Dei nuovi contagi 4 sono stati rilevati a Škofljica, 3 a Škofja Loka e 1 a Lubiana, Kobarid, Prebold e Ljutomer. Secondo il portale 24ur, a Škofja Loka il Covid-19 avrebbe colpito anche un alunno della scuola elementare Colarko Golar. Ma quello che spaventa di più Lubiana è il crescendo di questa nuova ondata epidemica. In giugno, fino a oggi ci sono stati 85 nuovi casi di coronavirus. Questa settimana ne sono stati registrati 37, quando a maggio erano stati complessivamente 39.
Quello di due giorni fa è stato per la Croazia un vero e proprio giovedì nero con 95 nuove infezioni, il secondo giorno peggiore in termini di numero di nuovi contagi dopo il 1 aprile, quando furono confermate 96 infezioni. I dati delle ultime 24 ore parlano di 56 nuovi contagi, di cui 23 solo nella capitale Zagabria. «Siamo sorpresi, questi numeri li avevamo in piena epidemia e mostra quanto velocemente abbiamo dimenticato che il virus è tra di noi»,afferma Zvonimir Sostar, direttore dell'Istituto di sanità pubblica. La maggior parte dei contagi si trova nella contea di Spalato-Dalmazia, seguita dalla città di Zagabria , contea di Osijek-Baranja , contea di Zagabria.
La regione istriana è al settimo posto su 21 contee in Croazia con 97 infezioni confermate, ma ieri non ha avuto nuovi contagi. A Zagabria ci sono due focolai di infezione: i locali notturni e l'ospedale psichiatrico di San Giovanni. Ma se si pensasse a una chiusura del divertimento by night nella capitale ci si sbaglia di grosso. Il ministro degli Interni Davor Božinovic ha solamente promesso più controlli di polizia e sanitari in quei locali. Insomma, in fondo sono dei bravi ragazzi che vogliono divertirsi...
Dal profano al sacro. Da segnalare il focolaio di Djakovo dove il contagio ha colpito il monastero delle monache dove opera anche un asilo, il seminario e l’arcidiocesi, vescovo Djuro Hranic compreso. In quarantena sono finiti così 133 bimbi con le loro famiglie e più di 10 suore e sacerdoti. I bambini frequentavano dottrina nel monastero delle suore contagiate. Secondo gli esperti il virus sarebbe giunto dal Kosovo ma ancora non si conosce il paziente zero. Eppure solo ieri pomeriggio la Slovenia ha dichiarato la Croazia «Paese sicuro» in quanto «i contagi sono avvenuti in aree non turistiche». Come Zagabria?
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