Croazia, Dieta in corsa col centrosinistra

I socialdemocratici accolgono le richieste della Ddi: l’Istria mantiene lo status di Regione, più autonomia e decentramento

POLA Era nell’aria il “sì’’ della Dieta democratica istrian (Ddi) al patto elettorale con il Partito socialdemocratico dopo che i vertici di quest’ultimo avevano accolto tutte, ma proprio tutte le condizioni poste dallo schieramento regionalista, ammorbidendo di molto le posizioni dei giorni scorsi quando sembrava che le trattative potessero fallire.

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Dunque, come deciso dal Consiglio, la Ddi aderisce alla coalizione di centrosinistra Restart per le elezioni parlamentari del 5 luglio prossimo. Il nodo cruciale sul quale il partito della capretta non ha mai accettato compromessi di sorta è il mantenimento dello status di regione per l’Istria, nella più che probabile riforma dell’assetto amministrativo – territoriale del Paese, dettata dagli alti costi della politica. Difatti 20 regioni, 127 città e 428 comuni sulla superficie complessiva del Paese di 56 mila chilometri quadrati sembrano veramente troppi. Le varie proposte di riforma prevedono un sostanziale snellimento delle autonomie locali e la riduzione delle regioni a 5–6, con l’Istria inclusa in una non meglio definita regione alto adriatica, ma sicuramente subordinata a Fiume.

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Croazia, il Presidente Zoran Milanović (a sinistra) e il premier Andrej Plenković foto da tportal.hr


Una prospettiva che ha sempre fatto andare la Dieta su tutte le furie principalmente per il fatto che l’Istria si vedrebbe cancellare o perlomeno annacquare le sue peculiarità storiche, multiculturali e plurilinguistiche. E poi perderebbe soggettività e anche identità. Sul punto scottante dunque è stato raggiunto l’accordo, come pure su un altro nodo focale: il decentramento a beneficio di tutte le parti della Croazia e il rafforzamento delle prerogative regionali, in modo particolare quella finanziaria.

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Un reparto di rianimazione dell’ospedale per le malattie infettive Dr. Fran Mihaljević di Zagabria. Foto da jutarnji.hr


Se la centrale socialdemocratica di Zagabria può riterenersi soddisfatta del matrimonio con la Ddi, altrettanto non si può dire della base in Istria dove da anni i due schieramenti non si scambiano certamente ramoscelli d’ulivo. In Istria i socialdemocratici sono relegati pero più ai banchi dell’opposizione che come tale non risparmia aspre critiche e contestazioni alla Ddi al potere .

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Un reparto di rianimazione dell’ospedale per le malattie infettive Dr. Fran Mihaljević di Zagabria. Foto da jutarnji.hr


Ora però se ne dovranno stare zitti e fare i bravi nel nome della coalizione. Va detto che la lista elettorale di coalizione, nell’ottava circoscrizione di voto che comprende l’Istria, il Quarnero e il versante montano, alla Ddi garantisce tre seggi, sulla linea dell’ultimo ventennio. Comunque i nomi sulla lista saranno 4, come stabilito dal Consiglio della Ddi: Tulio Demetlika ed Emil Daus per i quali si tratta della riconferma e 2 nomi nuovi, vale a dire Katarina Nemet e Marin Lerotic.

Probabilmente uno tra gli ultimi 2 prenderà il posto di Giovanni Sponza, che dunque esce dalla scena parlamentare. —

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