Croazia, centrodestra ok. Zagabria conferma Bandić

ZAGABRIA. Milan Bandić si conferma ancora una volta il sindaco della capitale croata. In carica quasi ininterrottamente dal 2000, il primo cittadino di Zagabria ed ex esponente del Partito socialdemocratico (da cui è stato espulso) ha vinto ieri il ballottaggio contro la candidata liberal-democratica Anka Mrak Taritaš del Partito popolare croato (Hns).
Stando ai risultati ormai definitivi dei ballottaggi delle amministrative tenuti ieri in Croazia (il 100% delle schede scrutinate raggiunto in quasi ogni città, tra cui Zagabria), Bandić ha ottenuto il 51% dei voti contro il 46% di Mrak Taritaš, qualificandosi così per un nuovo mandato. Arrestato nel 2014 per corruzione e liberato qualche mese più tardi in cambio di una cauzione di quasi 2 milioni di euro, Bandić è personaggio controverso della politica croata, ma può contare su un innegabile sostegno popolare.
A Spalato, un altro politico dal passato discusso non ce l’ha fatta a tornare in sella. È Željko Kerum, vincitore del primo turno due settimane fa e già sindaco della città dalmata tra il 2009 e il 2013. Proprietario della catena di supermercati omonima, Kerum ha ottenuto soltanto il 44%, lasciando la vittoria al candidato dell’Hdz Andro Krstulović Opara (46%).
La carta della #Croazia dopo il secondo turno delle amministrative ieri. I risultati delle principali città oggi su @il_piccolo. #izbori17 https://t.co/PsIeysgT6X
— Giovanni Vale (@giov_vale) 5 giugno 2017
Da notare tuttavia, la sconfitta del partito conservatore a Knin, città simbolo della guerra d’indipendenza croata. La candidata Hdz Josipa Rimac (in passato prima cittadina di Knin) lascia il posto all’indipendente Marko Jelić. Simbolica anche la sconfitta di Most nella città dalmata di Metković, dove è iniziata la carriera politica del leader di Most Božo Petrov.
Da questi risultati dipende ora la direzione che prenderà l’esecutivo di Zagabria. Andrej Plenković aveva infatti annunciato, nelle scorse settimane, che avrebbe preso una decisione sul futuro del governo (in crisi dopo la rottura con l’alleato Most), soltanto all’indomani del secondo turno delle elezioni amministrative. Due scenari si aprono ora davanti al premier: un rimpasto di governo, tramite un appoggio esterno o addirittura l’ingresso nella maggioranza parlamentare di formazioni ora all’opposizione (nei giorni scorsi si è parlato di un accordo raggiunto tra l’Hdz di Plenković e i liberal-democratici del Partito popolare croato), oppure elezioni anticipate. In questo secondo caso, la Croazia si troverebbe a rinnovare per la terza volta in meno di due anni il proprio parlamento.
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