Croazia, assolto il magnate che uccise due velisti padovani

SEBENICO. Una sentenza clamorosa con molte ombre. Ieri al Tribunale comunale di Sebenico è stata emanato il verdetto assolutorio nei riguardi del tycoon zagabrese Tomislav Horvatincic, sotto processo perchè accusato della tragica morte in mare nell’ agosto 2011 dei coniugi di Padova, Francesco Salpietro e Marinelda Patella. Nel primo processo, concluso nel novembre di due anni fa, il controverso imprenditore era stato ritenuto colpevole e condannato a 20 mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per un periodo di 30 mesi. Stavolta, al processo bis celebrato dopo la cassazione della prima sentenza in seguito al ricorso avanzato da Procura statale e Difesa, Horvatincic è stato addirittura assolto da tutte le accuse.
É stata la presidente della corte, giudice Maja Šupe (aveva diretto anche il primo procedimento), a leggere la motivazione della sentenza, rilevando che dopo le deposizioni dell’imputato e dei testi e in base a quanto emerso dalle perizie nautiche e mediche, «non emergono prove concrete a carico di Horvatincic, per il cui incidente non si può parlare di intenzionalità o di reato colposo».
La corte, ha detto la giudice, ha concluso che Horvatincic era stato colpito da sincope, ossia da improvvisa perdita di coscienza, proprio pochi attimi prima della fatale collisione avvenuto a merdione di Capocesto (Primošten), nella regione dalmata di Sebenico. É stata così accolta la tesi della Difesa che – dopo aver descritto le perfette condizioni meteomarine di quel giorno agostano di sei anni fa – aveva sostenuto che l’unica spiegazione per il tragico urto era lo svenimento di Horvatincic. Il procuratore di Sebenico, Irena Senecic, ha tentato di smontare quanto asserito dagli avvocati difensori e dallo stesso Horvatincic, sottolineando che pochi minuti dopo il sinistro, il tycoon aveva chiamato tramite cellulare alcuni suoi amici, dicendo che era stato tradito dal difettoso funzionamento dei comandi dell’imbarcazione senza accennare ad alcun malore.
«Sono amareggiata per quanto deliberato dalla corte – ha affermato la Senecic – Horvatincic è responsabile della tragedia che ha ucciso i due sfortunati velisti veneti. Impugnerò la sentenza». Alla lettura della sentenza – che ha scandalizzato l’opinione pubblica croata – non erano presenti i familiari degli scomparsi, la cui barca a vela era stata colpita e scavalcata dal motoscafo di Horvatincic, che procedeva alla velocità di 26 nodi in un tratto di mare dove la velocità massima non deve superare i 5 nodi. Giorni fa, il figlio dei salpietro, Federico, aveva chiarito con i giornalisti croati che Horvatincic non ha mai proposto concretamente un risarcimento per la morte dei suoi genitori: «Anzi al sottoscritto e a mia sorella ha chiesto il pagamento di 240 mila euro per i danni patiti in seguito all’incidente». All’uscita dalla sede del tribunale, Horvatincic ha ripetuto che cercherà di incontrare i familiari delle vittime per versare loro un risarcimento.
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