Croatia Airlines sull’orlo del fallimento

ZAGABRIA La Croatia Airlines, la compagnia di bandiera aerea della Croazia, al cento per cento di proprietà dello Stato, è sull’orlo del fallimento. Lo spettro è stato solo temporaneamente allontanato con l’annullamento dello sciopero dei dipendenti preannunciato nella prima decade di luglio ma poi, per motivi di responsabilità della rappresentanza sindacale e grazie a un incontro avuto a Zagabria con il premier Andrej Plenković è stato rimandato a data da destinarsi. Se i dipendenti avessero incrociato le braccia e la nazionale di calcio croata non avesse raggiunto la finale dei Mondiali in Russia, con relativi charter di tifosi al seguito, per la compagnia aerea non sarebbe rimasto altro da fare che consegnare i libri contabili in tribunale.
Nei primi tre mesi di quest’anno Croatia Airlines ha segnato oltre 11 milioni di euro di perdite. La compagnia aerea nega che la società navighi in brutte acque mentre il governo preannuncia un cambiamento dei vertici e la ricerca di un partner strategico sul mercato. «Alcune società europee nonché fondi di investimento - ha confermato il ministro dei Trasporti Oleg Butković - hanno dimostrato interesse ad entrare a far parte di Croatia Airlines anche se per il momento non c’è nulla di concreto».
Il clamoroso buco della compagnia aerea, secondo i sindacati, va ricercato soprattutto in una catastrofica politica aziendale e commerciale. Quest’anno, come detto, nei primi tre mesi le perdite erano di 11 milioni di euro mentre nello stesso periodo dello scorso anno il primo trimestre si era chiuso con un utile netto di 1,2 milioni di euro, risultato a cui ha però contribuito l’incasso di 14,5 milioni di euro per la vendita di alcuni slot temporanei all’aeroporto di Heathrow a Londra.
Una pesante voce negativa nel bilancio della Croatia Airlines è costituto da quella dei rimborsi dovuti ai passeggeri per ritardi, cancellazioni di voli e smarrimento dei bagagli. In base alla normativa Ue che regola tale settore la compagnia di bandiera croata ha risarcito ai suoi viaggiatori l’anno scorso 1,3 milioni di euro. Le contestazioni da parte dei viaggiatori sono state più di 5.500 pari all’86 per cento in più rispetto al 2016.
La cattiva gestione della società, sempre secondo i sindacati, dal 2012 avrebbe fatto scendere anche la quota di mercato nazionale del vettore che lo scorso anno ha toccato quota 20%. Insomma Croatia Airlines avrebbe perso la battaglia per il controllo del volo regionale nei Balcani occidentali e questo a favore della slovena Adria Airways e di Air Serbia.
I vertici di Croatia Airlines hanno opposto l’ulteriore prestito bancario di 8,5 milioni di euro ottenuto a maggio per la revisione e la manutenzione dei motori degli aeromobili. Ma anche qui i sindacati hanno da ridire: è inutile accendere simili prestiti se poi non ci sono i meccanici che materialmente svolgono il lavoro richiesto. —
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