Cristicchi “triestino”. Ma l’aula si spacca
Simone Cristicchi è un triestino onorario. Un riconoscimento che l'autore di Magazzino 18 «bramava» (spiega il consigliere del Pdl Lorenzo Giorgi) e che ha ottenuto attraverso un voto del Consiglio comunale cittadino. Il passaggio si è svolto lunedì sera e non è stato del tutto indolore: la mozione proposta da Giorgi ha visto 17 voti a favore, tre contrari, dieci astenuti e due non votanti.
Andiamo con ordine. La mozione è stata presentata dall'esponente del Pdl, ma era accompagnata da un emendamento del consigliere Giovanni Barbo (Pd) che sostituiva il conferimento della cittadinanza con il Sigillo trecentesco. «Scorrendo la lista dei pochi che hanno avuto la cittadinanza - ha spiegato Barbo - sono giunto alla conclusione che il riconoscimento più appropriato per i meriti artistici di Cristicchi sia il sigillo».
La proposta è stata però rigettata da Giorgi, che ha sottolineato come l'artista romano fosse particolarmente attaccato all'idea della cittadinanza onoraria. Marino Andolina (Prc) ha dichiarato la sua contrarietà alla mozione: «So di essere in minoranza - ha detto - ma ritengo che il modo in cui Cristicchi ha raccontato quella storia possa ferire alcune sensibilità».
Si è quindi andati al voto con la possibilità che l’aula si dividesse tra favorevoli, contrari e chi avrebbe voluto dare a Cristicchi il sigillo. Così è stato: parte della maggioranza ha preferito astenersi (Cesare Cetin di Trieste Adesso e il capogruppo del Pd Marco Toncelli non hanno votato), mentre i consiglieri del Prc Andolina e Iztok Furlanic, e la consigliera Pd Anna Maria Mozzi, si sono espressi contro. A favore tutti gli altri, inclusi il sindaco Roberto Cosolini e il consigliere di Sel Marino Sossi.
«È sgradevole che un riconoscimento non venga approvato con un’ampia maggioranza», aveva commentato Paolo Rovis (Pdl) prima del voto. «Si sarebbe potuto fare convergendo sul sigillo», ha chiosato Barbo. Giorgi, autore della mozione, ha commentato: «Penso che con questo riconoscimento l’amministrazione comunale chiuda un percorso condiviso di pacificazione, iniziato con un simile atto al maestro Muti per il concerto dei “Tre presidenti”, necessario per poter guardare al futuro con uno spirito condiviso e di ritrovata unità».
Su Twitter Cristicchi ha ringraziato, aggiungendo: «Dispiace solo che il Consiglio si sia spaccato in due». Ma la cittadinanza a Cristicchi non è la sola onorificenza passata in consiglio lunedì sera: il regista Gabriele Salvatores ha ottenuto, grazie a una mozione di Barbo e Alessandro Carmi (Pd), il sigillo trecentesco.
L’assemblea si è occupata poi di un ventaglio di temi anche se, per ragioni che spiegheremo infine, tutti in un'ottica monocolore. Tra le misure approvate anche quella (sempre di Barbo e Carmi), che istituisce le stelle in stile “Hall of fame” davanti al teatro Rossetti. Fatta propria dal sindaco anche una mozione a firma Curreli, Ravalico, Carmi e Cimolino (tutti Pd) che impegna la giunta a intervenire presso la Provincia e Trieste trasporti per incrementare e modificare il percorso del trasporto pubblico fino alla stazione ferroviaria di Opicina, attualmente «pressoché inesistente». Approvata inoltre anche una proposta di Carmi e Ravalico sulla messa in sicurezza dei passaggi pedonali a rischio incidente.
Tutte proposte della maggioranza. Perché? Ad un certo punto della serata il capogruppo Pd Toncelli ha chiesto di rovesciare l'ordine delle mozioni, per trattare prima alcuni temi che gli stavano a cuore. Su questo ha trovato l'opposizione del capogruppo forzista Everest Bertoli, coautore di alcune delle mozioni da saltare. La vicenda è finita ai voti e la maggioranza non si è fatta molti scrupoli. L’opposizione, protestando per la scelta «inaudita», si è ritirata sull'Aventino abbandonando l'aula (M5S escluso).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo