Crisi Burgo, la Regione scende in campo

Bolzonello: «Pronti a incontrare l’azienda». I sindacati: «Sì al mini-rigassificatore». Bono: «Serve una politica industriale»
Lo stabilimento Burgo di Duino
Lo stabilimento Burgo di Duino

TRIESTE. Crisi della Burgo e incertezza a Duino: c’è un punto sul quale valutazioni e interessi di azienda, Regione autonoma Fvg, Confindustria, sindacati convergono e riguarda la questione energia.

Perchè la cartiera è una produzione energivora e Burgo ha compiuto nel passato significativi investimenti sul versante dell’autoproduzione. Nella graduatoria dei fattori maggiormenti incidenti sui costi aziendali, al primo posto si classifica la materia prima, con il prezzo della cellulosa che viene dato in aumento, seguita proprio dall’energia, poi dal lavoro. L’azienda non ha evidentemente accolto di buon grado il recente aggravamento degli oneri di trasporto energetico, che ha colpito anche le auto-produzioni: un 10% che si fa sentire.

Dove si può intervenire allora per cercare di mettere in sicurezza lo stabilimento di Duino e garantirne una credibile prospettiva operativa? «Sappiamo - argomenta il vicepresidente della giunta regionale e assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello - che il settore cartario, oltre alle difficoltà di mercato, presenta problemi di approvvigionamento energetico che suggeriscono di prefigurare un quadro di diversificazione».

Volutamente Bolzonello imposta la questione tenendosi sulle generiche. Sono invece più espliciti i leader sindacali regionali di Cgil e Cisl, rispettivamente Franco Belci e Giovanni Fania, che vedono nel progetto “Smart Gas”, finalizzato alla realizzazione di un mini-rigassificatore al Lisert con il coinvolgimento della stessa Burgo, una strada per rendere più competitivo lo stabilimento duinese e per legare stabilmente il gruppo vicentino al territorio.

Riferimento neanche troppo implicito nelle parole del presidente regionale di Confindustria e amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, non insensibile al tema energetico: «Il Paese deve creare le condizioni per consentire alle imprese di essere competitive: infrastrutture ed energia sono argomenti indispensabili per una politica industriale». Gli fa immediata eco Sergio Razeto, a capo della “filiale” confindustriale di Trieste, che sottolinea come «i costi energetici italiani siano del 30% superiori a quelli dei Paesi europei e in particolare la nostra Regione è circondata da realtà in grado di praticare tariffe molto convenienti».

A rischio lo stabilimento Burgo di Duino
La cartiera Burgo di Duino

Belci propone per la vertenza Burgo la sottoscrizione di un patto territoriale dove ricondurre il tema del mini-rigassificatore. Fania e Belci chiedono un forte intervento della Regione Fvg a puntellare la precaria situazione duinese, un intervento come quello esercitato nei casi di Electrolux, di Ideal Standard, di Latterie Friulane. Perchè Duino, che oggi opera con due linee produttive, qualora restasse con una sola struttura funzionante, rischierebbe ben presto di esaurire il suo ruolo produttivo. Fania pensa anche, alla luce del faticoso riassetto finanziario del gruppo e ad altri tavoli di crisi esistenti (vedi Avezzano), di portare il caso-Duino al ministero dello Sviluppo Economico.

Burgo è una presenza industriale importante nel Friuli Venezia Giulia: tra Duino e Tolmezzo (che sembra non avere problemi) il gruppo cartario occupa oltre 700 addetti. Bolzonello ne è consapevole: «Burgo, sia pure in un contesto di difficoltà nazionale del gruppo, ha sviluppato una progettualità riconosciuta dalla Regione, per cui ci sarà il massimo sforzo affinchè resti radicata sul territorio». E, ad ogni buon conto, il vicepresidente chiarisce che «da parte della giunta c’è la massima disponibilità a un incontro, già espressa al management aziendale. La situazione di Burgo è monitorata, su di essa c’è l’attenzione dell’assessorato e dei suoi uffici».

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