Crisi al Molo Settimo, stato di agitazione dei lavoratori

Proclamato il blocco degli straordinari per i dipendenti della concessionaria Tmt. «Incertezza sull’integrativo e arrivi di gruisti da Taranto mentre a Trieste il porto va male e noi restiamo in cassa integrazione». L'azienda esprime "disappunto"

Il porto di Trieste nella bufera. Le segreterie provinciali dei trasporti hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, con il blocco degli straordinari, a partire dal 29 gennaio, dei lavoratori della Trieste marine terminal (Tmt), impresa che ha in concessione l’attività sul Molo Settimo.

Lo stato di agitazione viene motivato con «il perdurare di una situazione di incertezza sul rinnovo del Contratto integrativo aziendale di secondo livello, che le lavoratrici e i lavoratori della Tmt stanno da troppi mesi aspettando».

La protesta è stata decisa anche per contestare «l’ingiustificato arrivo al Terminal dal Porto di Taranto di quattro (su sette complessivi) gruisti-formatori, che verranno inseriti nell’organico della Tmt, impresa che sta attualmente utilizzando la Cassa integrazione guadagni in un contesto, quello del Molo Settimo, dove l’impresa Deltauno sta da un anno usufruendo di un contratto di solidarietà e dove la Cooperativa fra Sopraccarichi, non venendo più utilizzata dall’inizio dell'anno, ha deciso di chiudere l’attività».

Dal canto suo, Trieste Marine Terminal esprime «disappunto per la discriminazione messa in atto dalle organizzazioni sindacali», che hanno decretato lo stato di agitazione al Molo Settimo. In particolare, Tmt sottolinea che i sette lavoratori provenienti dal porto di Taranto sono «dipendenti di una società facente parte del Gruppo TO Delta, che attualmente si trovavano in cassa integrazione. Il loro utilizzo si è reso necessario per attivare diversi corsi di formazione/abilitazione alla conduzione delle gru di banchina a favore di circa 25 lavoratori dipendenti della Società Minerva Servizi. Il distacco si è reso necessario perché servono istruttori che diano certezza di continuità all'attività di formazione».

Per l' utilizzo della cassa integrazione per Tmt e della solidarietà per Delta Uno, la società ricorda che «questa esigenza è direttamente collegata alla 'casualità' del lavoro portuale, che ha giorni di picco d'attività lavorativa nei quali è necessario tutto il personale ed altri giorni nei quali vi è assenza/carenza d'attività e il personale eccede. Per quanto riguarda il contratto integrativo di secondo livello, infine, Tmt ricorda che le trattative sono regolarmente in corso e proseguono».

Riproduzione riservata © Il Piccolo