Cresce il welfare aziendale dopo Fincantieri c’è la Sbe

Rispetto al colosso della cantieristica il gruppo Vescovini sceglie di fare da sé costruendo la proposta con i lavoratori. In ballo 700 euro e acquisti su Amazon
Di Giulio Garau
Bonaventura Monfalcone-01.04.2016 Sbe-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.04.2016 Sbe-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Duecentocinquantotto euro all’anno caricati sul conto di ogni singolo dipendente da spendere per qualsiasi bene sulla piattaforma di vendite on line più uilizzata al mondo (Amazon), 100 euro per corsi di formazione extra aziendali e infine altri 400 disponibili per altre voci.

Dopo la Fincantieri, che ha inserito la voce tra quelle principali del rinnovo dell’integrativo, e anche dopo la Nidec Asi che si è già mossa su questo fronte, anche la Sbe del Gruppo Vescovini guidata da Alessandro Vescovini introduce il nuovo sistema del welfare aziendale.

Una parte di soldi della paga, costituita da integrativo e vari premi, che possono essere spesi per interno, “lordi”, esentasse, per esigenze personali o familiari. A breve sarà disponibile anche la voce delle spese sanitarie. Si tratta della nuova frontiera degli accordi sindacali che sta decollando in diversi territorio economico industriali, per primo Monfalcone dove al densità delle imprese sta aumentando e sta incrementando anche per consistenza e qualità. Una novità resa possibile con le novità legislative del 2016 per tutti i dipendenti della Sbe Varvit, quasi 600 lavoratori, circa 500 della zona di Monfalcone. E stavolta la proposta non è stata calata dall’alto dall’azienda. «Abbiamo raccolto direttamente i suggerimenti e le indicazioni dei dipendenti - spiega infatti l’azienda - attraverso specifici focus group organizzati con tutti i reparti produttivi e non. Ne è uscita una proposta che declina tutte le varie opzioni previste dalla norma e che riteniamo possa essere ulteriormente ampliata nel corso del prossimo anno».

A differenza della Fincantieri dove è stato scelto un soggetto diverso dall’azienda, specializzato in questo tipo di servizi (la piattaform,a è Easy welfare) il Gruppo Vescovini per la Sbe ha scelto di ideare un sistema molto flessibile che è stato costruito direttamente. «Non un pacchetto preconfezionato realizzato da società esterne - sottolinea l’azienda - ma un progetto scaturito dalle esigenze del singolo lavoratore. L’interattività tra dipendente e azienda viene garantita attraverso il portale web in funzione da anni per il sistema degli incentivi e delle comunicazioni».

Questo tipo di progetto, si legge negli approfondimenti, «premia» la presenza dei lavoratori e si struttura in tre blocchi le cui regole sono consultabili attraverso la rete intranet aziendale. Prima di pubblicare il portale l’azienda ha fatto precedere diversi momenti di «condivisione» e spiegazione (come è avvenuto con la Fincantieri, ma a accordo raggiunto sull’integrativo) che sono stati organizzati anche con la collaborazione dei sindacati.

Ma vediamo i blocchi. Il primo strumento è legato al buono Amazon. L’azienda in pratica mette a disposizione fino ad un massimo di 258 euro annui, caricati sul conto di ogni singolo dipendente, che potrà spenderli per qualunque bene disponibile sulla piattaforma di vendite on line che è la più utilizzata al mondo.

Il secondo blocco è dedicato alla formazione. È stato messo a disposizione un buono da 100 euro per ogni singolo lavoratore da utilizzare per un corso di formazione extra-aziendale. L’azienda ha fatto sapere che già ora le richieste superano le aspettative. Sono stati richiesti infatti corsi di informatica e di lingua, ma anche di musica e di cucina.

«Noi siamo sempre a disposizione dei lavoratori per spiegare come funziona il sistema - aggiunge la società - e quali sono i passaggi necessari anche se in realtà, come immaginavamo, il sito è piuttosto conosciuto e i dipendenti sembrano nella maggioranza autonomi nella gestione degli acquisti online». Infine il terzo strumento, quello a cui è riservato l’importo più rilevante, legato agli strumenti di welfare suggeriti dal Decreto produttività. I lavoratori avranno a disposizione 400euro incrementabili o “decrementati” in relazione alla presenza da spendere secondo diverse altre modalità.

«Volevamo quindi trovare uno strumento che premiasse anche i tanti lavoratori focalizzati non tanto sulla famiglia, quanto sul benessere e sullo svago personali» conclude la Sbe-Varvit che spiega anche l’ultimo passaggio. «Stiamo lavorando al quarto pilastro della riforma, quello dedicato alle spese sanitarie prestate da strutture sanitarie convenzionate dall’azienda. È compresa qualunque tipo di prestazione, comprese le terapie mediche. In questo caso la verifica dell’interesse dei lavoratori è fondamentale: proprio in questi giorni vengono raccolti gli appositi questionari per capire quale siano l’orientamento dei dipendenti e i loro desiderata. Ci sono quindi più di 700 euro a disposizione di ogni singolo lavoratore cui si aggiungono gli incentivi erogati in relazione alla produttività».

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