Cresce a Torviscosa il polo chimico

Sito produttivo di Halo Industry, Friulia e Bracco Spin per la produzione di cloro soda. Investiti 50 milioni di euro

TORVISCOSA. Si aggiunge anche l’impianto di cloro soda alla rinascita del polo chimico di Torviscosa. Ieri mattina, è stato inaugurato il nuovo sito produttivo di Halo Industry, la società creata da Caffaro Industrie, Friulia Finanziaria e Bracco Spin, che impiegherà 32 persone (22 sono i nuovi assunti) e che sfornerà cloro soda a membrare di ultima generazione.

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Lo stabilimento, frutto di un investimento pari a 50 milioni di euro, si sviluppa su un’area di oltre 20 mila metri quadrati con una superfice coperta di 2.600 e sfornerà una delle materie prime indispensabili per la produzione delle imprese chimiche di Torviscosa.

Oggi il distretto della chimica made in Fvg, dopo una lunga crisi economica e disavventure ambientali, è in fase di rilancio. Nel complesso dà lavoro a 350 persone: 166 in Caffaro Industrie, 137 in Bracco Spin, 17 in Serchim e ora 32 nel nuovo impianto Halo Industry tutte impegnate in ricerca, chimica di base, chimica fine, farmaceutica e imaging diagnostico. dell’inquinamento.

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«Questo è, senza retorica, un grande successo - ha commentato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, sottolineando come il nuovo insediamento rappresenti «un grande investimento, che nei tempi previsti riporta lustro al territorio, riqualificando un'area importantissima e creando opportunità lavorative».

Inoltre, ha ricordato la presidente, un pensiero va rivolto ai lavoratori dell’ex Caffaro che qui hanno potuto già ritrovare collocazione, ma sono certa che altri posti di lavoro saranno creati perché abbiamo riconsolidato il sito e posto le condizioni per un ulteriore sviluppo futuro».

Lo stabilimento, a basso consumo energetico rispetto alle vecchie produzioni a cloro – soda a mercurio, avrà una capacità iniziale di 24 mila tonnellate di cloro per arrivare in prospettiva con piccoli interventi a 40 mila tonnellate.

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Realizzato in poco più di tre anni, inclusi i tempi per le autorizzazioni, lo stabilimento ha richiesto oltre 2.500 ore di lavoro di 600 persone. Dopo le distruzioni della guerra, il sito produttivo della Snia aveva conosciuto un periodo di grande sviluppo puntando sulla fabbricazione di cloro soda, produzione che diede a Torviscosa la leadership mondiale.

Poi sono arrivate le crisi economicha, la produzione chimica si è spostata in Oriente, e l’inquinamento del sito produttivo ha portato i sigilli e il blocco della magistratura. Oggi si riparte.

«E si compie – ha detto Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione Fvg – una prima parte del percorso intrapreso che ha restituito competitività e posti di lavoro a un polo chimico che dimostra come sia possibile ripensare i vecchi siti industriali e ricominciare a fare impresa nel mondo migliore».

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Le prime bonifiche e il recupero architettonico sono iniziata già nel 2000 per opera della Bracco Imaging. Un lavoro complesso, che ha ricostruito gli edifici dall’interno, senza modificarne l’impianto architettonico originale disegnato nel 1938 anno, in cui fu inaugurata la città industriale friulana.

«Questa inaugurazione – ha detto Fulvio Reinoldi Bracco, ad di Bracco Imaging - scrive una pagina nuova della lunga storia di Torviscosa fatta di recupero e rilancio di uno dei più importanti poli manifatturieri della chimica italiana.

Una storia fatta di produzione, di ricerca industriale, ma anche di rispetto dell’ambiente, di salvaguardia delle magiche architetture risalenti addirittura al 1938 e di valorizzazione della memoria di una delle più importanti “Fabbriche città” del Paese».

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E non è finita qui. Negli scorsi giorni la presidente della Regione Serracchiani ha incontrato il ministro all’ambiente Gian Luca Galletti per fare il punto sulla bonifica del sito inquinato di interesse nazionale di Torviscosa.

In proposito la regione avrebbe evidenziato la necessità di favorire l'acquisizione pubblica delle aree inquinate, per sbloccare i 40 milioni di euro già stanziati (35 dei quali dal ministero e 5 dalla Regione) al fine di effettuare le bonifiche.

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