Crepaldi: no alle logiche del capitalismo senza scrupoli
TRIESTE. «Un'economia globale, cioè senza barriere, non deve diventare un'economia senza regole, senza attenzione all'occupazione e alla disoccupazione, senza sollecitudine per i disagi delle persone e delle famiglie». Lo ha affermato il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, nell'omelia della messa per il Primo Maggio, nella quale ha speso parole dure di richiamo alle logiche capitalistiche del "profitto per profitto".
«Il popolo è troppo spesso tradito nelle sue legittime aspettative», ha detto Crepaldi riferendosi «al popolo dei risparmiatori bistrattato da assetti bancari imprudenti e voraci che ha visto andare in fumo i risparmi di una vita, costretto ancora una volta a pagare il prezzo di irresponsabili gestioni che restano sempre a galla, profumatamente pagate».
Crepaldi ha poi fatto riferimento ai «lavoratori alle prese con le dure logiche capitalistiche del profitto per il profitto e in dinamiche globali incomprensibili», citando ad esempio «il caso tutto triestino della Wärtsilä che vive un momento serio di difficoltà» ed esprimendo «solidarietà e sostegno ai lavoratori e ai dirigenti».
In questo senso Crepaldi ha rimarcato l'esigenza di «far prevalere sulle logiche degli interessi corporativi la logica della solidarietà, che è la base della vita associata».
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