Crepaldi: "Il Natale insegna la sacralità della vita umana"

L'omelia dell'arcivescovo nella messa officiata questa mattina in Cattedrale di  San Giusto: "La vita umana è messa a repentaglio dalle ultime scelte sul biotestamento"

TRIESTE «Il Natale insegna la sacralità della vita umana - messa ancora una volta a repentaglio dalle ultime scelte sul cosiddetto biotestamento - il valore fondamentale della maternità della donna e della famiglia fondata sul matrimonio, la pace, l'apertura del cuore verso altri popoli e culture e ci insegna a rispettare l'ambiente naturale creato da Dio».

È un passaggio dell'omelia dell'arcivescovo Giampaolo Crepaldi durante la celebrazione eucaristica del Natale, officiata nella mattinata di oggi 25 dicembre nella Cattedrale a San Giusto. Crepaldi ha parlato del Natale come di prodigio, meraviglia, gioia, citando Pascal -  «Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia!» - e papa Francesco. 

Lo stesso arcivescovo ha celebrato anche la messa di mezzanotte, in Cattedrale, ricordando che la grazia di Dio è «apportatrice di salvezza per tutti gli uomini», come riporta la Lettera di San Paolo a Tito. Come racconta il Vangelo di Luca: «Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, è il bambino Gesù, il Figlio stesso di Dio: Altissimo, Onnipotente, Immortale, come il Padre».

Monsignor Crepaldi ha invitato quindi a «contemplare il presepio, la sacra rappresentazione del Natale del Signore Gesù, in cui oltre alla sacralità della vita umana nascente, al valore della maternità della donna e della famiglia fondata sul matrimonio, sono rappresentante, dai pastori, le persone umili e privilegiate perché chiamate per prime ad incontrare Gesù».

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