Crepaldi dopo la nomina del nuovo vescovo: «A Trieste ho trascorso 13 anni molto belli»

Il bilancio dell’uscente dopo l’annuncio del nome del suo successore: «Il mio episcopato mi lascia il cuore pieno di tante cose e persone»

Laura Tonero
Giampaolo Crepaldi
Giampaolo Crepaldi

TRIESTE Giampaolo Crepaldi, come ha già anticipato mesi fa, resterà a vivere a Trieste. Andrà ad abitare nella residenza di Opicina occupata da monsignor Eugenio Ravignani fino al 2020, anno della sua morte.

Papa Francesco sceglie Trevisi come nuovo vescovo di Trieste, Crepaldi farà da traghettatore
Il momento in cui il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ha posto al collo di don Enrico Trevisi la croce pettorale, segno dell’episcopato

Monsignor Crepaldi, lei conosceva già don Trevisi?

Personalmente no: di recente ci siamo sentiti diverse volte al telefono, ci siamo scritti via mail. È spiritualmente molto coinvolto in questa vicenda, come evidentemente lo sono pure io. Sono stati tredici anni molto belli, e sul piano personale sono momenti molto particolari, ma dobbiamo guardare alla Chiesa che attraverso il ministero del Papa va avanti.

Cosa le lascia questa esperienza?

Mi lascia il cuore pieno di tante cose, soprattutto di tante persone, delle persone legate alla dimensione popolare, ai poveri, alle sofferenze. È stata una grande grazia il mio episcopato: il Signore mi ha condotto anche in momenti molto complicati e difficili. Io devo ringraziare Trieste, la Chiesa di Trieste: non so se sia stato io a dare di più, o queste realtà a donarmi veramente tanto.

Don Enrico Trevisi è il nuovo vescovo eletto della Diocesi di Trieste
Don Enrico Trevisi, nuovo vescovo di Trieste

A che cosa si dedicherà ora?

Se il Signore mi darà salute, a molte cose. Intanto ho la musica: da giovane ho preso il diploma di compositore, quindi mi dedicherò a suonare visto che da vescovo ho avuto poco tempo per farlo. Poi ho delle pile enormi di libri che ho iniziato a leggere, ma che non sono mai riuscito a finire, e alcuni che ho iniziato a scrivere e non ho ancora terminato. Ma soprattutto avrò più tempo per stare con il Signore. Giovanni Maria Vianney, nella sua biografia, raccontava di quando in chiesa vedeva sempre un contadino che non sapeva né leggere né scrivere. Un giorno lo incontrò per strada e gli chiese come mai passava tutto quel tempo in chiesa. E il contadino gli rispose: «Io guardo lui e lui guarda me». Ecco, allo stesso modo spero il Signore mi faccia la grazia e di poter passare qualche ora mentre io guardo lui e lui guarda me.

Nelle prossime settimane tecnicamente cosa accadrà?

All’annuncio del nuovo vescovo, ne faranno seguito altri, con i quali verranno fornite le opportune informazioni circa l’ordinazione episcopale di don Enrico e il suo ingresso in Diocesi. Per ora Papa Francesco ha stabilito che il sottoscritto continui come amministratore apostolico secondo le modalità canoniche previste dal Diritto della Chiesa.l.t.

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