Crepaldi da Monte Grisa: «Maria, proteggi Trieste»

TRIESTE. «Il sorriso da madre della Madonna possa arrivare a tutti gli anziani: i più esposti, i più fragili e impauriti durante questa emergenza». Il vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, da Monte Grisa ha consacrato ieri, giovedì 2 aprile, la città al cuore immacolato di Maria e ha portato la benedizione eucaristica dal sagrato del santuario mariano a tutta la Diocesi colpita, come tutto il mondo, dall’epidemia del Covid-19.
Monsignor Crepaldi ha recitato il Santo Rosario con i misteri della luce, un rito che racchiude in quella che sembra una monotonia la volontà di crescere nella grazia di Dio avvicinandosi sempre di più verso il Signore e verso la Vergine santissima. Il ripetere le stesse parole è un modo attraverso il quale si crea un legame con quello che avviene nel mondo, dove le cose si ripetono costantemente come ad esempio il giorno e la notte, le stagioni, gli anni, i mesi ed i giorni.
Nella prima delle cinque intenzioni Crepaldi ha voluto affidare alla Madonna i defunti per accompagnarli nell’abbraccio del Padre celeste. Nel secondo mistero ha affidato alla Madonna tutti i malati trai quali anche monsignor Eugenio Ravignani, suo predecessore, che sta affrontando una grave malattia. Il pensiero è stato rivolto poi ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario che «possa essere sostenuto con amore».
Sempre al cuore della Vergine sono stati affidati i bambini, le famiglie, i poveri e gli smarriti con l’auspicio di dare a tutti forza e consolazione. Poi è stata la volta degli anziani, a casa o nelle strutture residenziali, «spesso soli e impauriti e per questo la preghiera di raggiungerli con la carezza e il sorriso del cuore di madre della Madonna». Infine la preghiera per «la nostra Italia in cerca affannosa di pace e di tranquillità e la preghiamo – la Vergine Maria – di concedere la grazia di un futuro sereno a tutti».
La cerimonia, ovviamente in forma riservata, è poi proseguita con l’atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria «della nostra città di Trieste, della nostra Chiesa diocesana, di tutti quelli che, in una maniera o in un’altra, sono colpiti dall’epidemia da coronavirus». Crepaldi ha quindi rivolto il suo pensiero a «i malati, le loro famiglie, i bambini senza scuola e senza giochi, i lavoratori, gli imprenditori, le pubbliche autorità e anche quelli che si trovano smarriti e si sentono senza futuro, i poveri e i bisognosi». Un pensiero speciale è stato rivolto «ai nostri anziani che sono quelli più esposti, più fragili e più impauriti. Questo Atto di consacrazione al Cuore di Maria vuole essere un atto di amore per loro che nasce dal cuore buono e grande di Trieste».
Il vescovo si è quindi spostato all’esterno, sul sagrato di Monte Grisa da dove ha mostrato l’Ostensorio con il santissimo sacramento alla città. La cerimonia è stata breve e sobria, da un luogo simbolo visto che il tempio è stato dedicato a Maria Madre e Regina. Monsignor Crepaldi, nel suo atto di consacrazione, si è rivolto alla Vergine con la fiducia di trovare una materna tenerezza «per mettere accanto al tuo cuore immacolato tutte le ansie e le paure che un terribile virus continua ad alimentare nei nostri cuori smarriti», chiedendo poi di sorreggere i malati e sostenere il personale medico e sanitario e quanti lottano contro il virus.
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