Crac Fenice, corsa al libro. Ma solo su appuntamento
Una specie di caccia al libro. Anzi una corsa ai libri. Attorno al patrimonio librario dell’ex Libreria Fenice, dopo appelli illustri come quelli di Claudio Magris e Susanna Tamaro, si sta registrando una specie di febbre editoriale. Una risposta inaspettata nelle dimensioni che sta avendo. Un fenomeno che ha preso in contropiede lo stesso curatore fallimentare Giancarlo Crevatin che giorni fa ha messo a disposizione di eventuali acquirenti il suo indirizzo email (giancarlo.crevatin@valenti-napoli-crevatin.it) e il catalogo degli 80mila libri.
«Ieri ho risposto a più di 320 email. Ho fornito a tutti la lista dei libri. E ho dato appuntamento in libreria a qualche decina di persone. Il problema è che devo fare tutto da solo» spiega il commercialista. Non facile: «Per ogni vendita devo registrare a mano il nome, fare la fattura e scaricare i libri venduti dall’inventario. Non è una passeggiata. Serve molto tempo. Riesco al massimo a organizzare gruppetti di 10 persone al mattino e 10 al pomeriggio. Ho già la lista piena fino a lunedì pomeriggio», spiega Crevatin.
Qualcuno, avendo letto in modo frettoloso le istruzioni sul giornale si è presentato senza appuntamento. Le modalità sono quelle già pubblicate anche sulla pagina Facebook “I libri della fenice non possono finire al macero” ammistrata da Giada Blasig e Luca Marsi che ieri ha superato la quota di 7mila adesioni.
«Col gruppo sono in contatto e mi stanno aiutando molto in questa operazione di vendita» aggiunge il curatore fallimentare. «Chi vuole acquistare libri deve prendere accordi con me tramite email» ripete Crevatin. Ecco le istruzioni: «I libri sono venduti in blocchi di almeno 50/100 euro. I libri sono venduti al 10% del prezzo di copertina (quindi con uno sconto del 90%). Per qualsiasi informazione inerente acquisto, spedizione, imballaggio ecc ecc bisogna contattare sempre il curatore fallimentare con una email».
Fine delle comunicazioni. Le prime richieste riguardano soprattutto i “romanzetti” (come dice il curatore fallimentare), la letteratura in edizione economica. Al massimo quale libro fotografico che costava 50 euro (ora solo 5 euro). «Pochi cercano cose particolari su Trieste. Il catalogo delle edizioni Italo Svevo non è stato quasi toccato» dice Crevatin.
A scanso di equivoci va precisato che gli 80mila libri dell’ex Fenice non andranno al macero in tempi brevi. «Entro ottobre devo sgombrare i locali di Galleria Fenice. I libri che rimarranno, spero il meno possibile (ora ce ne sono poche migliaia), finiranno nel magazzino di proprietà di via Caboto. E lì potrebbero restare fino alla prossima primavera» spiega Crevatin. Molti libri, a detta dell’ex titolare della Fenice Franco Zorzon, sono comunque già carta straccia (ovvero da buttare). Intanto la vendita prosegue.
In arrivo ci dovrebbero essere anche i megasalvadanai del Comune di Trieste. Ma le idee non mancano. «Facciamo appello ai Consiglieri regionali di Trieste affinché i Presidenti della Regione e del Consiglio - scrivono Blasig e Marsi, gli attivissimi animatori della pagina Facebook - stanzino una fetta dei fondi regionali per acquistare una parte di testi della Libreria Fenice, altrimenti a rischio macero. Si sa, che agli ospiti che vengono in visita agli organismi regionali viene fatto un dono simbolico, e quale migliore occasione questa se non quella di omaggiare gli intervenuti con un libro che tratta argomenti relativi alla nostra città e Regione?». Il riciclaggio, in questo caso, non sarebbe un reato.
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