Crac del “Lido” a Muggia, titolare indagato
La Procura chiede il processo per bancarotta fraudolenta a carico del 75enne Suraci. Domani l’udienza davanti al gup
Lasorte Trieste 22/09/20 - Muggia, Hotel Lido
MUGGIA Il fallimento dell’hotel ristorante “Al Lido” di Muggia ha risvolti penali. La Procura di Trieste ha messo sotto indagine il legale rappresentante dell’albergo, il settantacinquenne Giorgio Suraci. È accusato di bancarotta fraudolenta.
Il caso giudiziario è ormai a uno stato avanzato: la magistratura ha già chiesto il rinvio a giudizio per il ristoratore muggesano. E domani in Tribunale è in programma l’udienza preliminare davanti al gup Luigi Dainotti. Non trapela molto sulle possibili responsabilità dell’imputato.
Ma, stando a quanto si apprende, Suraci avrebbe tenuto i libri e le scritture contabili in un modo non chiaro, così da non consentire la ricostruzione del movimento degli affari e quindi del patrimonio. Questa, almeno, l’accusa.
Non solo. All’imprenditore viene anche contestato di aver «aggravato» il dissesto omettendo di richiedere la dichiarazione di fallimento.
Nell’udienza di domani sarà fatta più chiarezza sulla vicenda, sia sul fronte economico che su quello del ruolo di Suraci riguardo il dissesto dell’attività. L’imputato è difeso dall’avvocato Maria Genovese, che preferisce attendere l’appuntamento di domani prima di rilasciare dichiarazioni.
Il ristorante “Al Lido” di Muggia, come già pubblicamente emerso in più di un’occasione, era stato dichiarato fallito dal Tribunale di Trieste con sentenza numero 16/18 del 12 ottobre 2018.
Il locale, sorto nel 1954, era gravato da 650 mila euro di debiti con Equitalia.
Risale a poco meno di un mese fa, invece, la prima asta per la vendita dell’immobile. Ma è andata deserta. Nessuna proposta di acquisto, insomma.
Il prezzo ammontava a circa 2,2 milioni di euro. Il commercialista triestino che cura il fallimento dell’albergo ristorante muggesano, Stefano Gropaiz, aveva in qualche modo messo in preventivo l’esito del primo tentativo, anche perché in pre-asta non erano state raccolte offerte.
Il commercialista confida in un secondo round, atteso grosso modo per primavera, con l’auspicio che l’andamento del mercato immobiliare possa riprendersi dai contraccolpi nefasti della pandemia.
Gropaiz, stando a quanto fin qui emerso, potrebbe abbassare del 25% la quotazione: la cifra complessiva si attesterà quindi attorno al milione e 650 mila euro.
Il curatore, inoltre, riprenderà i contatti con i quattro operatori (nessuno dei quali triestino) che sembravano i più seriamente disposti a rilevare l’albergo.
L’intero immobile ha una superficie di tremila metri quadrati, cui s’aggiungono le metrature esterne del cortile, dell’orto e di una piccola spiaggia di fronte. La struttura (è un tre stelle), che conta su un totale di 47 camere, ha anche bisogno di essere ammodernata.—
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