Covid, maestra del nido positiva a Staranzano: sezione chiusa e 11 bimbi a casa
STARANZANO L’ineluttabile contagio alla fine è entrato anche nelle protette stanze del nido comunale Guido Rossa di Staranzano, che finora, a differenza della scuola dell’infanzia, della primaria e delle secondarie di Staranzano era rimasta immune al virus.
La maestra di una delle tre “bolle” create all’interno della struttura, sorta di compartimento stagno per isolare eventuali infezioni e consentire la prosecuzione dell’attività degli altri bambini, è risultata positiva, sicché martedì in serata tutte le famiglie di quella sezione sono state informate della temporanea chiusura, almeno per il tempo necessario. Un lasso dettato dai protocolli Asugi. Undici bambini a casa, quindi.
C’è da dire, anche per rassicurare in parte i genitori, che l’educatrice era assente dall’asilo dallo scorso giovedì, praticamente da una settimana. Dopo l’ultimo giorno di attività, appunto mercoledì, si era infatti prudenzialmente messa in isolamento domiciliare per un caso sospetto insorto all’interno del suo nucleo familiare. Così, quando il dubbio si è confermato certezza, la donna ha eseguito, a sua volta, un tampone e il responso, purtroppo positivo (ma la maestra sta «abbastanza bene», secondo quanto rassicurato ieri dal sindaco Riccardo Marchesan), è arrivato nella giornata di martedì.
L’educatrice ha immediatamente provveduto a informare il nido e il personale della struttura di piazzale Unicef. Di riflesso, subito dopo, la notizia ha raggiunto i genitori. Intanto il Dipartimento della Prevenzione di Asugi, cui compete la gestione dell’emergenza, ha fissato un tampone domani al San Polo per le altre maestre della “bolla” chiusa; mentre i piccoli iscritti tenuti in quarantena, trattandosi di minori in tenera età (hanno accesso al nido, infatti, solo bambini dall’anno in su), sono stati indirizzati per il test alla Pediatria di Gorizia, nella stessa giornata. Il sindaco di Staranzano ha appreso ieri mattina i fatti e ha atteso e riferito in serata il responso di Asugi sul protocollo da attuare.
Le altre due “bolle”, invece, hanno proseguito regolarmente l’attività all’interno della struttura: i gruppi di bambini, una decina a sezione, con i rispettivi insegnanti restano tra loro isolati per evitare contatti e assicurare continuità alla frequentazione. L’altr’anno invece bruscamente interrotta all’esordio della pandemia e il conseguente, primo lockdown. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo