Covid, in Friuli Venezia Giulia superate le soglie dei ricoveri ospedalieri: trend da zona arancione
TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia ha superato il 30% di occupazione Covid nei reparti ordinari. Se il dato verrà confermato anche nel monitoraggio di giovedì 20 gennaio, da lunedì 24 scatterà la zona arancione. Una novità che potrebbe avere peraltro durata breve visto il pressing delle Regioni, guidate dal presidente Massimiliano Fedriga, per la revisione, se non l’eliminazione, del sistema dei colori.
Era stato proprio Fedriga, la scorsa settimana, a trasformare un’ipotesi in una richiesta ufficiale, partendo dal fatto che, zona rossa esclusa, in ogni altro colore la vera differenza la fa oggi il vaccino: chi l’ha fatto può considerarsi “libero”, chi preferisce evitare la somministrazione è di fatto escluso dalla vita lavorativa e sociale. Il governo non chiude alla volontà dei territori.
Anzi, un’apertura arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Nelle prossime settimane apriremo un confronto con le Regioni e nelle prossime ore apriremo un tavolo tecnico sulle questioni da loro proposte». Di una «riconsiderazione» del sistema colori parla anche il coordinatore del Cts Franco Locatelli.
Nell’attesa di informazioni da Roma, il Fvg fa i conti con numeri ancora in aumento. Con altri 26 pazienti ricoverati, le aree mediche assistono ora 399 pazienti con sintomi non gravi, ma che impongono l’ospedalizzazione. La zona arancione è automatica sopra quota 383 e, contemporaneamente, sopra le 35 terapie intensive occupate (ieri si è arrivati a 42, di cui 36 persone non vaccinate). Si tratta dunque di verificare tra oggi e giovedì se si assisterà a un’inversione del trend o se, invece, il Fvg sarà davvero costretto al cambio di colore dopo 273 giorni tra giallo e bianco (l’ultimo giorno in arancione è stato il 26 aprile 2021).
«Le previsioni sono al momento difficili», si limita a osservare il responsabile della task force regionale Fabio Barbone rimandando al verdetto di giovedì. Nel dettaglio di giornata, i nuovi positivi sono 1.757, la somma tra i 684 emersi da tampone molecolare (su 5.589, 12,2%) e i 1.073 da test rapido antigenico (su 7.242, 14,8%). Il contagio rimane diffuso (soprattutto tra gli under 20, un’infezione su quattro è in questa fascia d’età), ma per il terzo giorno consecutivo si riduce la velocità della crescita: la somma dei casi negli ultimi sette giorni rispetto ai sette precedenti segna un incremento del 15,6% (il 4 gennaio si era toccato il +170%). In un totale di 49.301 attualmente positivi, a contrarre il virus sono ancora numerosi sanitari. Se ne contano 65, di cui 34 nell’Azienda Friuli Centrale, 15 in Asugi, sei nella Friuli Occidentale, cinque al Burlo e uno al Cro.
Nel sistema delle case di riposo si aggiungono 17 positività (dieci operatori, sette ospiti), altri 9 positivi sono stati individuati dopo rientri da fuori regione.
Sempre numerosi, purtroppo, i decessi. Sulle 24 ore ne sono stati registrati dieci, di cui cinque in provincia di Udine (due uomini di 93 e 77 anni e una donna di 81 del capoluogo, una donna di Sutrio di 93, un uomo di Lestizza di 90), due nel Pordenonese (una donna di Maniago di 88 anni, un uomo di Sacile di 88), due a Trieste (una donna di 95 anni, un uomo di 75) e uno a Gorizia (una donna di 92 anni). Dall’inizio della pandemia sono morte con diagnosi Covid 4.355 persone: 1.054 a Trieste, 361 a Gorizia 2.122 a Udine, 818 a Pordenone.
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