Covid e invio digitale il cambio del motore diventa un calvario Diportisti esasperati

Giulio Garau
In attesa da oltre sette mesi per ottenere una nuova licenza per la barca a vela dopo la sostituzione del motore. Tra emergenza Covid con il lockdown degli uffici e nuovo sistema digitale per la redazione e la registrazione dei nuovi atti, che da gennaio devono essere trasmessi a Roma dalle varie Capitanerie, fare documenti per le imbarcazioni da diporto è diventato un inferno. Ne sa qualcosa Giampaolo Galeone, monfalconese, socio della Lega Navale costretto a cambiare il motore della propria imbarcazione a vela, un Beneteau 251 z vela di oltre 20 anni. Non bastava i costo del motore, oltre 10 mila euro, ora l’estate sta volando e la barca non si può muovere dall’ormeggio nonostante tutti i collaudi già fatti.
«Da gennaio che va avanti così- commenta sconfortato Galeone - avevo fatto pure i collaudi in anticipo a febbraio e ho portato le carte in Capitaneria a Trieste. Poi mi hanno detto prima di invoiare le carte a Ucina (l’associazione dei cantieri aderente a Confindustria) che a Roma non c’è più ma solo a Genova. Dai primi di marzo inoltre è partita la rivoluzione digitale. Ma subito dopo è scoppiata la pandemia. Ed è stato a maggio, quando hanno riaperto gli uffici, che ho scoperto che tutto era bloccato. E le carte le hanno inviate con il nuovo sistema soltanto i giorni seguenti». Ma il calvario per il diportista Monfalconese non è terminato: «Hanno perso le carte pure a Roma, hanno dovuto rimandare ogni tanto qualche nuovo pezzo». L’ultima chicca qualche giorno fa quando Galeone ha ricevuto una telefonata dalla Capitaneria: «Mi hanno detto che il versamento che avevo fatto mesi prima non andava bene, dovevo farne un altro con altri codici. Sono corso in Posta a farlo, ho anche inviato una raccomandata. Ed ora attendo, ma l’estate corre e rischio di non fare la stagione e non poter mettere piede in barca».
E non si tratta dell’ultimo caso. «Dal 18 maggio gli uffici hanno riaperto ma nulla è cambiato - conclude - io per la mia imbarcazione, ma anche per altre 17 di cui sono venuto a conoscenza, siamo tutti in attesa di nuove certificazioni».
Un “rodaggio difficile” conferma da Trieste anche il comandante in seconda della Capitaneria di Trieste, il capitando di vascello Ugo Foghini. «Mi rendo conto che queste attese sono molto spiacevoli - commenta - si tratta di un nuovo sistema, gli uffici devono inoltrare tutte le pratiche a Roma dove devono essere vagliate e controllate. Vuoi perchè il sistema è legato a quello della motorizzazione civile, vuoi per il lockdown dovuto alla pandemia si sono creati ritardi e disagi. Molte persone poi hanno continuato a lavorare da casa non senza qualche difficoltà Sono molto dispiaciuto di queste situazioni». Ma secondo la Capitaneria in realtà non ci sarebbe nessuna situazione di emergenza sulle pratiche. «Ho fatto un controllo - conclude Foghini - e dalle verifiche risultano circa 19 pratiche di diportisti in via di lavorazione entro i termini a Monfalcone. Sedici domande nella stessa situazione per diportisti di Trieste. Solo tre sono oltre i termini, due nuove immatricolazioni e un cambio motore, penso che sia quella del diportista di Monfalcone. Purtroppo la criticità del periodo Covid si è fatta sentire e con l’aggiunta del rodaggio del nuovo sistema digitale si sono verificati problemi. Lo ripeto, mi dispiace, speriamo che si risolva tutto in breve». —
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