Cottur, finalmente cestini vuoti e niente rifiuti: il sollievo dei tantissimi habitué della ciclopedonale

TRIESTE. E pulizia fu. Mercoledì 31 gennaio, con un giorno di anticipo rispetto all’annunciata tabella di marcia (e con un piccolo colpo di scena), è iniziata l’operazione svuotamento cestini lungo la pista ciclopedonale Cottur. Operazione apparentemente comune, ma che rappresenta una notizia, viste le polemiche degli ultimi giorni sul degrado in cui versava il frequentatissimo tracciato.
A rendere possibile il via alle pulizie già questo mercoledì sono stati il Comune e AcegasApsAmga, che non hanno competenza sul percorso (la cui responsabilità è in capo alla società regionale Fvg Strade), ma sono intervenuti per risolvere il prima possibile il problema. Spiega l’assessore comunale Luisa Polli: «Viste le numerose segnalazioni, il gran caldo di questi giorni e la massiccia presenza di gabbiani, abbiamo ritenuto fosse opportuno intervenire con una certa urgenza, perché l’appalto della Regione con la cooperativa Querciambiente, affidataria del servizio, parte dal primo aprile, e ci sarebbero voluti altri giorni prima della pulizia. Così è stato chiesto il permesso alla Regione e Acegas è intervenuta a titolo gratuito».
Una situazione confermata da Fvg Strade, che ringrazia il Comune per essersi fatto carico, nell’ottica della collaborazione tra enti, della raccolta delle immondizie nella giornata di ieri. Da oggi, invece, ci penserà appunto la società regionale con Querciambiente.
La cacciata del pattume è iniziata intorno alle 8, dal punto di partenza della ciclopedonale in via Orlandini, a San Giacomo. Lì si trovano due contenitori in legno e ferro che fino a poche ore prima erano strabordanti di qualsiasi tipo di rifiuto: dalle bottiglie di birra alle lattine, dai bicchierini di carta del caffè per asporto a borse della spazzatura portate da casa. Uno spettacolo che aveva scatenato le ire di molti triestini, appassionati fruitori del tracciato che dalla città porta a Draga e poi in Slovenia.
L’accumulo di immondizia era stato causato da diversi fattori. Il primo, di ordine tecnico-burocratico: i tempi per la gara e l’affidamento del nuovo servizio da parte della Regione avevano causato alcune lungaggini, interrompendo di fatto la raccolta dei rifiuti per alcune settimane. Il secondo, di natura umana: complici le restrizioni da zona rossa, il numero di frequentatori è aumentato, soprattutto nei fine settimana, con conseguente incremento della spazzatura gettata nei contenitori. Si aggiungano, in alcuni casi, picnic su erba e panchine nemmeno tanto “clandestini” (sabato scorso ne sono stati segnalati alcuni), con sporcizia al seguito.
Oggi, appunto, la svolta: cestini svuotati e immondizia raccolta da terra, in particolare nelle zone più critiche, a San Giacomo, Campanelle e Raute, con soddisfazione dei tanti runner, pedoni e ciclisti di passaggio. Come Elio Ravalico, che sulla Cottur viene spesso: «In questo periodo è un’ancora di salvezza; ci vengo a piedi da casa appena posso. Peccato averla vista così piena di immondizia in questo periodo: sono felice di averla ritrovata pulita».
E se per Mitja Jankovic lungo il percorso «persistono troppi escrementi di cani e mascherine buttate a terra, sintomo di inciviltà», Elio e Maria Rita Grisoni, che sulla Cottur camminano quasi ogni giorno, tirano un sospiro di sollievo: «Avevamo notato con grande dispiacere la sporcizia di questi giorni; è giusto che la gente possa godere appieno di un simile percorso, così bello, in questo periodo di zona rossa». Opinione condivisa da Giorgio Lipossi che, in sella alla sua bici, qui viene tre volte alla settimana: «Era troppo sporca, soprattutto tra via Costalunga e Campanelle, dove le persone si siedono sulle panchine. Bene aver risolto».—
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