Costiera, altri cento giorni di carreggiata ristretta
Saranno necessari non meno di tre mesi di lavoro per sistemare definitivamente la questione della frana in Costiera all’altezza di Grignano. È prevedibile un’estate punteggiata da code in Costiera. Lungo il tratto riaperto l’altra sera a tempo record dopo la frana di lunedì notte, le vetture viaggiano in fila indiana e a velocità moderata. Ma i lavori non sono affatto conclusi. E nelle prossime settimane la strada potrebbe essere nuovamente chiusa per poter operare con l’elicottero che dovrà fare la spola dalla carreggiata fino alla sommità del ciglione carsico. Lo stesso tipo di operazione effettuata il 30 marzo nei pressi della galleria naturale.
Il materiale che sarà trasportato pesa oltre una decina di tonnellate: pannelli con reti, funi d’acciaio ma anche una sorta di maximaterasso che verrà steso sul terreno e poi “avvitato” al suolo. Nell’area però sussiste il problema delle linee elettriche della ferrovia: al posto dell’elicottero potrebbe dunque essere utilizzato un particolare sollevatore per trasportare il materiale fino a metà del pendio, in modo da fare intervenire nella parte più in alto alcuni argani elettrici, una sorta di cremagliera provvisoria. Non solo. Per poter effettuare i lavori già previsti - e necessari per evitare in futuro altre frane - è possibile che venga temporaneamente messa fuori servizio la rete elettrica ferroviaria con il conseguente blocco dei treni in entrambe le direzioni di marcia.
«In effetti siamo solo all’inizio», ammette Gianfranco Macuglia, capo centro dell’area Trieste e Gorizia di Fvg Strade e regista dell’intervento scattato martedì, al quale hanno partecipato fin dalle prime luci dell'alba una ventina di tecnici: «Abbiamo liberato la strada consentendo il transito, seppur a corsie ridotte, delle automobili, ma ora viene il grosso. Perché dobbiamo sistemare il pendio per evitare appunto che in futuro ci siano altre frane. Stiamo agendo in un contesto di somma urgenza - aggiunge Macuglia - quindi dal punto di vista amministrativo non ci sono problemi o lungaggini. Occorre solo fare il lavoro e i tempi tecnici sono di cento giorni».
Anche ieri infatti, nonostante la giornata festiva, i lavori di cantiere sono proseguiti. Spiega Macuglia: «Stiamo sistemando ancora il materiale franato e alleggeriremo anche le alberature». Poi verranno sistemate le reti all’altezza dei muri di contenimento, quelle, per intenderci, che avevano ceduto rompendosi in tre punti per il peso del terreno franato lunedì scorso. Si erano mossi, trascinati dall’acqua, oltre 60 metri cubi di pietre, terriccio e alberi che erano finiti sulla sede stradale.
Poi scatterà l’«operazione materasso». In pratica il terreno dell’estensione di circa mille metri quadri sarà coperto da una sorta di “tappetone” realizzato con un particolare materiale. La struttura sarà avvitata al terreno con particolari chiodi. Poi - questa è la novità - sopra il materasso verranno poste delle sementi così che il verde ne mimetizzi l’esistenza. Alla fine insomma l’erba crescerà sulla struttura contenitiva fissata saldamente al terreno sottostante.
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