Costi e paghe ridotti per salvare la Eaton di Monfalcone

MONFALCONE Al Mise giovedì si andrà con una istanza unitaria, che il prefetto Massimiliano Marchesiello, in qualità di rappresentante del Governo facendosi interprete della comune volontà emersa dal tavolo, ha poi tradotto in una circostanziata lettera-documento inviata al ministero anticipandone i contenuti.
I termini si riassumono nell’apertura dello stabilimento Eaton avvalendosi degli ammortizzatori sociali, mettendo in campo un percorso di sostenibilità dei costi aziendali, compresi quindi quelli in ordine ai lavoratori. Il tutto utilizzando gli strumenti giuridici e le misure già applicati anche in Friuli Venezia Giulia e andati a buon fine. Un po’ come era accaduto per la crisi di Electrolux nel Pordenonese.
Un’istanza, dunque, univoca, quella condivisa ieri mattina in prefettura. Al tavolo erano presenti la Regione con il direttore della Direzione centrale Lavoro, Nicola Manfren, e il funzionario per il Lavoro, Luca Antonicelli, il Comune con il sindaco Anna Maria Cisint, il consigliere delegato Antonio Garritani, Confindustria Venezia Giulia con il vicepresidente Pierluigi Zamò e il vicedirettore generale Massimiliano Ciarrocchi, la Camera di commercio con il vicepresidente Gianluca Madriz e il segretario generale Pierluigi Medeot e i sindacati, Livio Menon (Cgil), Gioacchino Salvatore (Cisl), Claudio Cinti (Uil), nonché i rappresentanti della Rsu di stabilimento. Hanno partecipato anche il questore Lorenzo Pillinini e il vicequestore dirigente del Commissariato cittadino, Stefano Simonelli.
Si parte dal mantenimento del sito produttivo della Eaton, necessario anche in virtù dell’attivazione delle misure di sostegno, gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Una situazione che consentirebbe altresì di “prendere tempo” e di procedere con il percorso di sostenibilità economica aziendale. In altre parole, agire sulla riduzione dei costi, considerando evidentemente anche quelli dei lavoratori.
Su tutto ci sono gli strumenti governativi che possono entrare in gioco e la fondamentale interlocuzione con l’azienda. È chiaro il coinvolgimento, così come è altrettanto importante conoscere i numeri e il piano industriale al fine di comprendere il contesto complessivo nel quale potersi muovere. Sarà materia di discussione giovedì al Mise, al tavolo convocato per le 15. Il tavolo ieri ha rappresentato la conferma della linea scaturita dall’incontro in Regione tra il vicepresidente Sergio Bolzonello assieme all’assessore Loredana Panariti e i sindacati. Il prefetto ha affiancato il suo ruolo di rappresentante del Governo, interprete della volontà unitaria scaturita dall’incontro, in grado di sollecitare le istanze presso il Mise. Marchesiello ha garantito il mantenimento del tavolo in prefettura, funzionale alla risoluzione del caso Eaton.
«Come concordato – ha spiegato – questo tavolo provinciale rimane aperto, anche dopo quindi l’incontro al ministero, per elaborare tutte le questioni ritenute utili e necessarie. Invierò una lettera di riepilogo di quanto emerso oggi, propedeutico all’appuntamento del 25 gennaio, sollecitando particolare attenzione al sito produttivo di Monfalcone». Resta evidente che l’operazione-Eaton non può prescindere da azioni utili al conseguimento di una produzione congrua alla domanda di mercato, ha osservato al tavolo il sindaco Cisint, investita del mandato consegnatole dal Consiglio comunale proprio con l’obiettivo circa il mantenimento dello stabilimento, che ha ribadito altresì come la crisi Eaton dovrà viaggiare in connessione con un tavolo di prospettiva per il supporto e lo sviluppo economico-produttivo dell’intero Isontino. «In questo senso – ha aggiunto il sindaco – ho chiesto al prefetto di fare da apripista per portare avanti un processo contestuale territoriale».
Confindustria ha affermato: «Nel caso dell’eventuale ottenimento in tempi brevi di tali interventi governativi, andrà approfondito se l’azienda li valuterà sufficienti per prospettare soluzioni alternative rispetto a quella della chiusura dello stabilimento di Monfalcone». Dai sindacati espressioni uniformi: «Il mantenimento dello stabilimento è ciò che vogliono i lavoratori – hanno affermato Menon, Cinti e il rappresentante Rsu, Luca Sterle –. C’è unità su intenti e obiettivi. Si tratta di utilizzare tutti gli istituti e gli strumenti che possono essere messi in campo».
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