Costi della macchina regionale: solo in tre spendono più del Fvg

Il dato emerge dall’analisi generale del Sole 24 Ore: oltre duemila euro in più della media nazionale. La quota annua pro capite più alta in Valle d’Aosta fra le “speciali”, in Molise tra le ordinarie
Il consiglio regionale
Il consiglio regionale

TRIESTE. Più servizi e più qualità si pagano. Così come ha un peso determinante il fatto che l’autonomia regionale al Nord si carica di molte funzioni gestite altrove dallo Stato. Per il cittadino del Friuli Venezia Giulia il conto è così superiore del 65% a quello dell’italiano medio. Il Sole 24 Ore ripropone l’indagine aggiornata sul costo delle Regioni e delle Province autonome. Dal confronto emerge che, rispetto a una media nazionale di 3.124 euro pro capite, il residente Fvg spende 5.172 euro all’anno per sostenere l’apparato regionale.

Le componenti della spesa L’importo complessivo è enorme: le Regioni, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Liguria alla Puglia costano 190 miliardi, di cui 150 alla voce spesa corrente. Il dato è tratto dai bilanci preventivi 2015. Al netto di contabilità speciali e partite di giro, le due componenti più rilevanti sono appunto la spesa corrente (vale circa l’80% delle uscite complessive delle Regioni, con il 75% destinato alla sanità e il resto diviso in particolare tra enti locali, trasporto pubblico, costi per il personale) e quella in conto capitale, cioè per gli investimenti (attorno al 7%). Il resto è rappresentato dal costo di servizio al debito.

Non basta la spending review Anche la politica del Friuli Venezia Giulia si è lamentata più volte negli ultimi anni per le manovre di spending review che hanno iniziato a comprimere la spese delle Regioni. Ma, poco a poco, ha dovuto prenderne atto. Ridurre, tagliare, contenere. Senza peraltro arrivare ai minimi termini se la presidente Debora Serracchiani, a più riprese, ha ammesso che c’è ancora «grasso che cola». Sollecitando ulteriori sacrifici. Non sorprende dunque che la mappa del Sole 24 Ore confermi che la spesa locale, la somma di quelle previste dai preventivi approvati dalle Regioni per quest’anno, rimane un moloch.

Val d’Aosta spesa record La classifica, elaborata sul rapporto tra uscite totali e numero degli abitanti, vede in testa tra le ordinarie (ma non è un primato per cui festeggiare) il piccolo Molise: 1.455 milioni di spesa complessiva, 4.622 euro a testa. Tra le “speciali”, invece, primeggia la Valle d’Aosta (9.837 euro pro capite), quindi la Provincia di Bolzano (9.656), la Provincia di Trento (8.097), il Friuli Venezia Giulia (6,358 miliardi, spalmati per 5.172 euro su ciascun residente, neonati compresi), la Sicilia (4.042 euro pro capite) e la Sardegna (3.670).

Lombardia virtuosa Ritornando alle ordinarie – il cui confronto è più omogeneo dato che le competenze risultano le stesse, con la conseguenza che i territori più vasti riescono in qualche caso a costruire economie di scala e risultano meno costosi – la più virtuosa è la Lombardia con una media per cittadino di 2.239 euro, praticamente la metà della quota a carico dei molisani.

Il caso Lazio Non sempre però grande significa economico. Il caso più eclatante è quello del Lazio: per i suoi poco meno di 6 milioni di abitanti il costo della “macchina” Regione è di 3.796 euro, poche centinaia di euro in più delle piccole Umbria (3.374) e Liguria (3.369), con differenze più nette rispetto a Veneto (3.079), Toscana (2.913), Emilia Romagna (2.665), Piemonte (2.571) e Campania (2.560). Per il Lazio, peraltro, a pesare sul 2015 sono anche i 3,3 miliardi di disavanzo di amministrazione – un’eredità che ha imposto l’aumento record al 3,33% dell’aliquota dell’addizionale regionale sui redditi superiori ai 35mila euro –, senza i quali il conto pro capite (sarebbe di 3.221 euro) si abbasserebbe più o meno alla media nazionale.

Il costo degli eletti A costare meno è invece la politica. Sempre stando al Sole 24 Ore ci si attesta attorno ai 700 milioni di euro tra tutte le Regioni, il 30% in meno del 2012, l’anno precedente all’applicazione del dettato del governo Monti, recepito anche in Friuli Venezia Giulia nell’estate 2013. Allora i consiglieri regionali (con i record di Sicilia, 156 milioni, e Lazio, 110) costavano circa 1 miliardo all’anno, esattamente quanto la Camera dei deputati. Spesa in calo su questo fronte anche per il Friuli Venezia Giulia. Non solo per il contenimento dell’indennità (da più di 10mila euro mensili lordi l’assegno è sceso a 6.300) ma anche per la riduzione del numero degli eletti: da 60 a 49.

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