Cosolini rilancia: serve la tassa di soggiorno

«La vocazione turistica c’è e si consolida di anno in anno. L’unico segnale di crisi riguarda il turismo business, quello legato ai convegni, ai congressi». Roberto Cosolini, sindaco di Trieste, crede alla vocazione. «Il turismo “leisure” si conferma in crescita, soprattutto tra gli stranieri. Un dato da tenere presente, anche se la città ha alcuni problemi da risolvere». Ovvero: Parco di Miramare, Tram di Opicina, Faro della Vittoria. Nonostante questo Trieste resiste tra i luoghi più amati e continua a registrare un alto gradimento tra i visitatori. «All’inizio di maggio booking (il sito leader per le prenotazioni alberghiere, ndr) - continua il sindaco - ha mandato in giro una sorta di graduatoria che si chiamava: “Chi ci è stato se ne è innamorato”. Firenze veniva consigliata dal 96% dei viaggiatore, Roma dal 95%. Edimburgo dal 96% e Trieste dal 98%. È chiaro che i numeri sono quantitativamente diversi. Resta il fatto che questa città incontra un successo crescente. Lo si vede anche ad occhio nudo. La città è piena di turisti». E i problemi da risolvere? «Il problema numero uno è Miramare - prosegue Cosolini -. Gli altri mi sembrano situazioni più affrontabili con un maggior coordinamento e un’assunzione di responsabilità da parte dei vari soggetti».
Vediamolo, allora, il problema numero uno. «La vicenda di Miramare - spiega il primo cittadino - non può essere gestita dalla solo Soprintendenza. C’è bisogno di un accordo con il governo e di vero e proprio progetto di recupero e di valorizzazione. Ed è quello che ho chiesto al ministro. Le criticità mi sono ben note dopo due sopralluoghi. Inoltre ci sono cittadini e turisti che mi scrivono ogni giorno e se la prendono con ime. Inutile spiegare che in questo momento io non posso mettere un euro e neppure una persona a Miramare». Che fare, allora? Un primo passo è stato fatto. «Promotrieste fa parte di un pool che ha vinto la gara di appalto per gestire i servizi di biglietteria e il bar. Mi sembra un piccolo passo avanti - dice Cosolini -. L’evoluzione che si prospetta per Promotrieste ha l’appoggio del Comune. A nostro giudizio c’è bisogno di un soggetto unico che si muova in termini imprenditoriali, con efficienza e professionalità. Finora la promozione turistica a Trieste è stata fatta in modo spezzettato, un po’ tutti. Credo che sia giusto che ci sia una regia unica e che ognuno faccia il suo mestiere. L’arrivo in Promotrieste di una professionalità importante come quella di Josep Ejarque fa ben sperare».
E le risorse che mancano? Cosolini rilancia l’idea della tassa di soggiorno. «È stato un errore non metterla - insiste il sindaco -. Mi rendo cono che i margini per gli albergatori sono ridotti, ma sono convinto che se quei soldi fossero finalizzati a servizi e promozione turistica avrebbero un ritorno positivo per tutti. Chi spende 180 euro per una doppia ne spende anche 182. Quindi sarebbe utile sedersi attorno a un tavolo senza l’atteggiamento di preclusione ideologica che aveva l’amministrazione regionale precedente». C’è poi la questione dell’offerta alberghiera. «Credo che a Trieste, per caratteristiche della città, manchi l’offerta alberghiera low cost. E un problema da affrontare. Attualmente le scolaresche, i gruppi numerosi, i pullman di passaggio vanno ad affollare alberghi delle province vicine e della vicina Slovenia. Un progetto per una struttura low cost sarebbe sicuramente utile». Un’occasione da non perdere. E una promessa secca. «Il tram di Opicina lo mettiamo a posto. Punto. Non si può assistere allo stop and go frequente degli ultimi anni. E un impegno che mi sono preso come sindaco. Il tram ci deve essere». E non chiamarsi “desiderio”. Prendere nota. (fa.do.)
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