Cosolini: «Profughi a Valmaura, paure ingiustificate»

Il sindaco rassicura i residenti a pochi giorni dall’arrivo di 90 migranti. «Controlli rafforzati ma senza militarizzare l’area»
Alcuni profughi accampati al Silos
Alcuni profughi accampati al Silos

TRIESTE«Per il rione non ci sarà alcuno squilibrio». Parla ai residenti di Valmaura, Roberto Cosolini, il quartiere che la prossima settimana vedrà arrivare i profughi del Silos, ma che non deve temere nulla perché l’esperienza dell’accoglienza diffusa «a Trieste finora ha funzionato e funzionerà ancora». Una prova? «Per gli immigrati che sono ospitati in Corso Italia - spiega - non ho visto serrande abbassate o bar chiusi in centro. No, nessuno se n’è nemmeno accorto».

Trasferimento in via Rio Primario per cento profughi che bivaccano al Silos
Alcuni dei profughi accampati al Silos (foto Lasorte)

Tutto filerà liscio, promette il sindaco nella conferenza stampa convocata ieri in municipio nell’aula del Consiglio comunale. Dove, per l’occasione, ha chiamato attorno a sé mezza giunta, una pattuglia di consiglieri Pd e prefetto. Oltre, naturalmente, a tutte le realtà impegnate nel settore, come Ics, Caritas, San Martino al Campo, Sant’Egidio e Acli. Poco o nulla trapela sull’organizzazione: ciò che si sa è che nel capannone di via Rio Primario sarà spostata una novantina di richiedenti asilo e che il passaggio avverrà a metà della prossima settimana. All’interno del capannone saranno presenti continuamente volontari di Protezione civile, alpini, vigili del fuoco e Associazione nazionale dei carabinieri, conferma l'assessore al Welfare Laura Famulari.

Valmaura stessa sarà presidiata dalle forze dell’ordine, «senza però militarizzare la zona», chiarisce il sindaco. Consapevole che sulla riuscita dell’intera operazione si gioca una buona fetta di consenso. Per questo buona parte del suo discorso è dedicata a chi, dal centrodestra, ha polemizzato. Come Lega e Forza Italia. «Tutto ruota attorno al tornaconto elettorale - riflette - mentre la politica dovrebbe misurarsi su proposte e soluzioni. Perché, guardate, se il Silos non va bene, non va nemmeno bene la periferia. E se non sta bene che i profughi non fanno niente, non sta nemmeno bene se li coinvolgiamo nel volontariato. E allora? Cosa vogliono? Questi partiti abbiano il coraggio di dire che vogliono che ci si metta sul confine a sparare. Dicano questo se hanno il coraggio. Qualcuno sta buttando napalm sulla convivenza civile di questa città, mentre noi vogliamo affrontare seriamente un’emergenza che deriva da una crisi di dimensioni mondiali. I muri non impediscono alla gente di scappare dalle guerre e dalle violenze. Alla politica domando responsabilità».

Trieste, Valmaura si ribella all’arrivo dei profughi del Silos
Lasorte Trieste 01/09/15 - Silos, Profughi

Una sottolineatura pure dal prefetto Francesca Adelaide Garufi: «La preoccupazione della gente deriva dalla paura dell’ignoto. Ma non va enfatizzata perché non trova riscontro nella realtà». Trieste «resta una città sicura», ripete Famulari, nel ricordare il calo dei reati complessivi. «Ma c’è chi alimenta la paura…». Per fronteggiare il flusso di migranti Comune e Prefettura possono contare sulla rete di solidarietà messa in piedi da associazioni e onlus. L’Ics, innanzitutto. «Siamo consapevoli che va gestito un cambiamento - rileva il presidente Gianfranco Schiavone - il nostro obiettivo è dare risposte in condizioni non emergenziali, creando normalità». E la Caritas, che grazie all’appello dell’arcivescovo Giampaolo Crepaldi ora potrà fare riferimento anche a strutture e alloggi messi a disposizione dalle parrocchie.

Ma critiche piovono pure dal Pd. Mentre i piani alti si sgolano per tenere a bada le invettive leghiste - l’europarlamentare Isabella De Monte ieri stigmatizzava la proposta di Massimiliano Fedriga di costruire campi profughi nei Paesi dai cui i migranti fuggono, un’idea “insensata” pure per la segretaria regionale Antonella Grim - da Valmaura si alza la voce di Daniele Villa. «Si poteva agire con un maggior coinvolgimento della Circoscrizione, l’organo più vicino alla gente”, l’appunto del capogruppo dem. «Ma a scelta fatta bisogna pensare alla gestione del momento rispondendo alle paure con un maggior controllo del territorio e con la rassicurazione che questa soluzione sarà solo ed esclusivamente temporanea».

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