Cortiula: «Stop ai doppioni negli ospedali»
Più servizi sul territorio. Ristrutturazione dell’offerta ospedaliera eliminando i doppioni. Diminuzione dei posti-letto perché contestualmente si aumenterà l’assistenza domiciliare. Queste le linee-maestre del mandato del neodirettore dell’Ass isontina Gianni Cortiula.
Direttore, iniziamo dal pesante taglio di risorse che si profila all’orizzonte.
Intanto dobbiamo collocare le politiche sanitarie della Regione nel quadro della legislazione nazionale: spending review, decreto Balduzzi, dl 179, che già di per sé comportano la disponibilità di minori risorse. Al momento in cui parliamo le linee per la gestione del Ssr 2014 non sono state ancora definite in tutti i dettagli, ma sul fatto che siamo in uno scenario (a mio avviso non limitato al 2014) di risorse decrescenti per la sanità regionale, non ci siano dubbi. Inoltre, quello che si profila all’orizzonte (per usare la sua espressione) è il fatto che gli enti di gestione non saranno più finanziati su base storica, come avveniva negli anni precedenti, ma sulla base di parametri standard riferiti alla popolazione assistita. Questo comporterà che la riduzione del fondo sanitario regionale inciderà in misura maggiore nell’area vasta giuliano-isontina e in misura minore nelle altre aree vaste.
È un quadro allarmante?
Non la metterei in questi termini. In definitiva sapevamo tutti che certi nodi stavano per venire al pettine; ora dobbiamo fare di necessità virtù.
Non mi dirà che è contento del quadro che si profila?
Certo che non sono contento. Siccome non mi risulta che in Ass2 si batta la fiacca, lavorare con meno risorse non è una cosa che può fare piacere. Ma qui il mio stato d’animo c’entra poco. Allora, diciamo questo: noi siamo in un quadro di risorse decrescenti, ormai conclamato, non più annunciato. In questo contesto dobbiamo individuare la strategia e le misure giuste per far sì che la riduzione delle risorse non incida negativamente sullo stato di salute e di benessere della popolazione.
Quale sarà, dunque, la strategia?
Nei primi mesi del 2014 devono partire azioni concrete di riorganizzazione e abbiano come punto di riferimento queste linee: potenziamento dei servizi territoriali con particolare riferimento all’assistenza domiciliare integrata e all’infermiere di equipe territoriale, alla riabilitazione; ristrutturazione dell’offerta ospedaliera, non solo con l’eliminazione dei doppioni, ma con la concentrazione di alcune tipologie di attività in un solo presidio; organizzazione degli ospedali non più per reparti verticali, ma per intensità di cura; diminuzione dei posti-letto, possibile perché contestualmente si aumenterà l’assistenza domiciliare; programmazione all’interno dell’area vasta non solo di servizi integrati, ma del necessario riequilibrio nella distribuzione delle risorse, che tenga conto della specificità della nostra azienda, l’unica dell’area vasta che copre bisogni ospedalieri e territoriali.
Ma ci sono servizi ospedalieri da valorizzare?
Ci sono, lo abbiamo sempre detto. E quella di valorizzarli è una linea che perseguiamo da sempre. Noi dobbiamo innanzitutto dare atto alle nostre due Medicine che stanno svolgendo un lavoro di grande pregio, grazie all’impegno e, me lo lasci dire, qualche volta al sacrificio di quanti vi lavorano. Ma non si deve dimenticare che con la nomina del prof. Alessandro Balani a responsabile della Chirurgia abbiamo dato un impulso nuovo alla già buona tradizione chirurgica del San Giovanni di Dio. Ma come dimenticare i livelli di eccellenza raggiunti dalla Nefrologia e dialisi, il ruolo ormai riconosciuto a livello regionale della Odontostomatologia, le notevoli capacità di innovazione della Terapia Intensiva, impegnata a livello regionale anche nella donazione degli organi. E, per quanto riguarda il San Polo, sono visibili a tutti i riconoscimenti nazionali e internazionali acquisiti dall’equipe del dott. Vincenzo Alecci; l’eccellente lavoro svolto dall’unità operativa di Oculistica diretta dal dott. Stefano Vita; il ruolo importante che hanno saputo assumere i due Pronti soccorso. Potrei continuare ricordando che tutto questo è possibile grazie anche alle prestazioni qualitative e quantitative dei nostri servizi di diagnostica.
E la Cardiologia?
La Cardiologia e la Fisiatria, pur senza tralascire attività importanti che si possono svolgere solo in ambiente ospedaliero, devono “andare” sul territorio, così come sono andate sul territorio la diabetologia e la pneumologia. Altrimenti che senso ha parlare di potenziamento dei servizi territoriali. Alcuni di questi potenziamenti sono innesti nuovi: ad esempio l’infermiere di equipe territoriale, una rete che estenderemo anche nel 2014, perché è la chiave strategica per presidiare la salute delle comunità. Altri servizi, fino ad ora chiusi negli ospedali, devono proiettarsi sul territorio.
E la questione dei Punti nascita?
La questione dei Punti nascita sarà affrontata nell’ambito della riorganizzazione: nel mentre andrà avanti il progetto della Casa del parto transfrontaliera e tenuto conto dei vincoli derivanti dai parametri di sicurezza fissati dall’accordo Stato-Regioni, ma ora anche dai vincoli derivanti dalle Linee di gestione del Ssr. Però mi lasci dire subito una cosa. Il Pal 2014 dell’Ass2 isontina, per quanto stretti siano i tempi di pianificazione, non sarà il risultato di operazioni ragionieristiche, perché è mia intenzione coinvolgere fin dalle prime ipotesi programmatiche la conferenza dei sindaci, poi sarà la volta della consulta della salute. Sono sicuro che con un dialogo aperto e trasparente, sapremo trovare le strade giuste, ciascuno esercitando le proprie responsabilità istituzionali. Oltretutto, noi confidiamo sul ruolo dei rappresentanti politici del territorio e sulla loro capacità di rappresentare sul piano politico gli interessi delle comunità isontine.
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