Corti dei conti: "In Regione rimborsi ai partiti anche scontrini per casalinghi"
Rimborsi per spese di «gioielleria, pelletteria, armeria, farmacia, macelleria, profumeria, dal gommista, in istituti di bellezza, in negozi di scarpe, di mobili, lampadari, casalinghi, nonchè in negozi in località estere». È l’elenco delle spese per le quali alcuni gruppi consiliari Fvg hanno chiesto il rimborso alla Regione, formulato dal Procuratore della Corte dei Conti Fvg, Maurizio Zappatori, scritto nella relazione annuale che ha letto questa mattina in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Zappatori esprime «forti perplessità» sull’attinenza di queste spese alle finalità di rappresentanza. La Corte dei Conti ha avviato un’ inchiesta sulle spese e un’altra inchiesta è stata aperta dalla Procura di Trieste. «Le indagini condotte dalla Guardia di finanza Nucleo di Polizia tributaria, gruppo Tutela spesa pubblica di Trieste - continua la relazione di Zappatori - hanno riguardato le spese di rappresentanza dei gruppi del Consiglio regionale nel 2011, che incidevano in modo sproporzionato, illogico e irrazionale sulla dotazione complessiva dei contributi assegnati ai gruppi consiliari».
Ampio resoconto sul giornale in edicola domenica 3 marzo.
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