Scuole sicure, un migliaio in corteo a Trieste. L’Edr: “Sede di via Tigor agibile dal 7 gennaio”
La manifestazione è terminata in piazza Vittorio Veneto davanti all’Ente di decentramento regionale. Non tutti i 430 studenti della succursale di via Tigor potranno rientrare in sede alla fine delle vacanze natalizie. Per alcune classi si valuta una soluzione alternativa
Soprattutto studenti e pure professori, ex insegnanti, personale amministrativo, non solo del liceo Petrarca ma anche di altre scuole superiori di Trieste: si sono ritrovati tutti in largo Sonnino questa mattina, martedì 17 dicembre, animando il corteo che ha attraversato le strade cittadine per rivendicare la sicurezza degli edifici scolastici.
Le persone scese in piazza sono state un migliaio secondo la Questura, mentre la Rete degli studenti medi ne conta anche di più, 1.500 almeno.
Il corteo è partito appunto da largo Sonnino, sede della succursale del Petrarca in fase di ristrutturazione, e ha ripercorso le tappe della manifestazione del 2021 organizzata dopo il crollo subìto all’epoca dagli stessi liceali.
I motivi della protesta
I petrarchini furono trasferiti nella sede di via Tigor ma sono andati incontro allo stesso destino: venerdì scorso parte dell’intonaco di un’aula al terzo piano è ceduta anche lì, mentre 22 ragazzi erano in classe, fortunatamente senza che nessuno sia fatto male in maniera grave.
Da venerdì i 430 studenti che frequentano la succursale di via Tigor non stanno frequentando le lezioni né in presenza né a distanza: fino a Natale torneranno sui banchi di scuola solo per le verifiche scritte e orali, che si terranno nella sede centrale di via Rossetti.
Il corteo
La partecipazione di questa mattina, si diceva, è stata senz’altro trasversale: in prima fila la ragazza sfiorata venerdì dai calcinacci (era rimasta ferita lievemente), accompagnata dai suoi compagni di 5 F che erano con lei in classe al momento dei crollo.
I ragazzi hanno esibito lo striscione "Scuole sicure", qualcuno vestiva anche una maglietta rossa con lo stesso slogan in evidenza.
"Vogliamo essere la prima goccia di un flusso che da Trieste si muova in tutta Italia per rivendicare scuole sicure e si opponga ai tagli all’istruzione” così la rappresentante di istituto Alma Atzori.
"Lottiamo per avere delle sedi sicure in cui vederci garantito il diritto allo studio – ancora fra i concetti espressi al megafono -. Continueremo a occupare le piazze"
L’incontro con l’Edr: “Sede di via Tigor agibile dal 7 gennaio”
Intorno alle 11.15 il corteo è arrivato in piazza Vittorio Veneto, dove ha sede l’Ente di decentramento regionale che ha la delega sull’edilizia scolastica: lì una delegazione di studenti insieme alla dirigente scolastica Cesira Militello sono stati ricevuti dai vertici dell’ente per cercare una soluzione.
La sede di via Tigor di nuovo agibile dal 7 gennaio: è questa la promessa "strappata" dalla delegazione del liceo, composta dai rappresentanti d'istituto e dalla preside, ricevuta a palazzo Galatti, meta del corteo.
La direttrice generale Roberta Clericuzio si è impegnata a provvedere agli interventi di sistemazione in tempo utile per la ripresa delle lezioni.
"Stiamo eseguendo i lavori per garantire la tenuta degli intonaci - spiega -. Speriamo davvero che dopo le vacanze i ragazzi possano rientrare. Noi garantiamo il massimo impegno. Il 7 gennaio ho dato appuntamento agli studenti".
Non tutti però potranno rientrare: l'ente sta valutando una sede provvisoria per alcune classi, tra cui la 5^ F, interessata dal crollo.
L'altro impegno preso da Edr è di comprimere il più possibile i tempi del cantiere della succursale di largo Sonnino, dove il cantiere di ristrutturazione dopo i crolli del 2021 è partito con tre anni di ritardo.
Il proposito è di ultimarli entro la fine del 2026, così da accogliere la comunità scolastica all'inizio del 2027.
Qualche lieve tensione
Il corteo è stato costantemente monitorato dalla polizia locale, dalla digos e dalla polizia in tenuta anti sommossa. E’ scoppiato qualche petardo ed è spuntata una bandiera della Palestina, sventolata da un gruppo di comunisti. Un bengala viene esploso in via Galatti, accanto alla sede di Edr, senza danni a persone o cose.
Vani gli inviti degli organizzatori, che si sono dissociati, invitando più volte “ad abbandonare il corteo coloro che non manifestano per la sicurezza delle scuole”.
Nel complesso, tutto è comunque filato liscio sotto il profilo dell'ordine pubblico.
Video
Riproduzione riservata © Il Piccolo