Cortei rivali, alta tensione a Gorizia
GORIZIA. Festival èStoria, conferenza di Roberto Saviano, due cortei “contro” da almeno 4mila partecipanti: da una parte CasaPound e dall’altra gli antagonisti; una città blindata da centinaia e centinaia di forze dell’ordine. Oggi per Gorizia sarà il giorno più lungo. Il questore Pillinini ha assicurato che tutte le manifestazioni si svolgeranno nella massima sicurezza, che i visitatori di èStoria potranno accedere tranquillamente alle varie conferenze. Quanto ai cortei percorsi diversi, non convergenti, circondati da polizia, carabinieri, guardia di finanza.
I primi a muoversi saranno gli antagonisti. Ritrovo alla stazione ferroviaria dalle 15. Assembramento e partenza verso via Duca d’Aosta e lungo la dorsale che li porterà in piazza De Amicis. Il corteo di CasaPound parte alle 16 dal piazzale di viale Virgilio. Poi via Oriani, via Diaz, via Cadorna, via Petrarca, piazza Battisti e ancora via Diaz, via Leopardi, via Angiolina, via Arcadi e parco della Rimembranza davanti al Lapidario.
Abbiamo preso alcune misure: da viale Virgilio all’altezza dei monumenti al Fante e a Toti - dove i manifestanti deporranno corone d’alloro - si impiega nove minuti a passo lento. Significa che quando gli avamposti di CasaPound arriveranno ai monumenti la coda del corteo sarà ancora ferma in piazzale Virgilio. Probabile dunque un assembramento proprio a ridosso del “cuore” di èStoria. Il monumento a Toti dista 80 passi dalla tenda Erodoto dove parlerà Saviano.
Il giornalista ha twittato ieri svelando di sentirsi un ospite sgradito al sindaco e a CasaPound. Quest’ultima associazione mai ha accennato alla presenza di Saviano.Viene a commemorare i caduti italiani della Grande guerra. Il questore assicura di aver ottenuto da CasaPound le garanzie che il corteo non creerà problemi.
Lo conferma Nicola di Bortolo, uno degli organizzatori, puntualizzando però la strategia del piano “b”: «Noi veniamo a fare la nostra cerimonia. Se ci attaccano non scapperemo. Saremo in tremila».Si spiega ancora meglio Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia: «Sfileremo senza disordini come sempre, contro di noi i mullah del politicamente corretto».
Quanto agli antagonisti, inquadrati dall’Osservatorio regionale antifascisti, si sono dati molto da fare in queste settimane per chiedere la sospensione dell’autorizzazione del corteo di destra. Marco Barone posta su Facebook che «siamo quasi a mille adesioni, e destinate ad andare oltre, ci saranno soggettività variegate, da sindacali a partitiche, da movimenti a semplici cittadini e cittadine. Italiani e sloveni ed anche austriaci, tutte e tutti uniti per una determinata ma pacifica e viva manifestazione che partirà dal luogo ove si è svolta la storica battaglia di Gorizia, attraverserà alcune vie della città, con un solo grido, no ai fascismi di ieri e di oggi, no alle celebrazioni della Grande guerra, di quel maledetto massacro, che ha comportato anche la distruzione della splendida e contesa Gorizia. Non abbiate timore, non abbiate paura».
I goriziani hanno paura, timore se non altro. Per questo pomeriggio previste molte serrande abbassate. Ci sta attrezzando per parcheggiare in zone periferiche. L’ordine pubblico, ha detto il questore, sarà ampiamente garantito. Il tam tam suggerisce che i pericoli maggiori potrebbero arrivare dagli anarchici sloveni e dai centri sociali del Veneto. Pure da Trieste arriverà gente non nuova agli scontri.
Parco della Rimembranza da codice rosso. CasaPound prevede una cerimonia al Lapidario dei deportati. Dall’altra parte del parco, lungo via Duca d’Aosta, transitano gli antagonisti. Non resta che fidarsi del questore e degli specialisti dell’ordine pubblico. Resta tuttavia da ricordare che Gorizia è soprattutto il festival èStoria, dedicato ai giovani. Sarebbe un fallimento per tutti rovinare queste ore di stimolante cultura.
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