Corsa contro il tempo per garantire l’antinfluenzale ai soggetti a rischio

E sul mercato libero le vaccinazioni saranno praticamente introvabili 
Riccardo Riccardi
Riccardo Riccardi

TRIESTE Servirà una corsa contro il tempo per garantire alle categorie più esposte la vaccinazione antinfluenzale entro novembre. Ad oggi in Friuli Venezia Giulia manca almeno un terzo delle dosi necessarie a soddisfare il target del ministero della Salute, che ha chiesto alle Regioni di vaccinare almeno il 75% degli over 60 e dei bambini da sei mesi a sei anni. Per raggiungere tale soglia, la giunta Fedriga ha ordinato 346 mila fiale di vaccino, ma ne sarebbero servite 455 mila per coprire il 100% del campione. Resterà inoltre scoperto chi non rientra nei gruppi a rischio e dovrà probabilmente rinunciare a vaccinarsi: la Regione potrà infatti rendere disponibili solo cinquemila dosi per il mercato e nuovi contingenti per i privati non arriveranno prima di gennaio: troppo tardi per la copertura nei mesi invernali.

In linea col resto d’Italia, per fronteggiare l’emergenza Covid e facilitarne la diagnosi rispetto all’influenza, il Fvg ha acquistato il 40% di vaccini in più rispetto all’anno scorso. La Regione ha ordinato 346 mila unità sui 17,8 milioni acquistati complessivamente in Italia. Secondo un report della Fondazione Gimbe, al Fvg servirebbero però altre 110 mila dosi per garantire una copertura totale delle categorie a rischio. Senza considerare che a bambini e anziani andrebbero sommate le persone con patologie o che svolgono mestieri particolarmente esposti, ma che non sono calcolati dalle statistiche.

Nemmeno tutte le 346 mila fiale sono però già arrivate. A Trieste sono ad esempio state distribuiti finora 40 mila vaccini su 61 mila previsti. Dalla Regione non si azzardano previsioni sui tempi dell’ultima tranche per la campagna vaccinale gratuita. Come spiega il vicepresidente Riccardo Riccardi, «siamo condizionati dai fornitori ai quali sono stati contrattualizzati gli ordini. Ma le forniture stanno arrivando e saranno messe a disposizione di medici, pediatri e distretti per garantire le categorie a rischio».

Quando saranno arrivate tutte le scorte, il Fvg sarà in grado di soddisfare il 75% di soglia minima e dirottare cinquemila fiale residue alle farmacie. Un impegno preso da Riccardi per la vendita ai privati, che da settembre stanno pressando i farmacisti per potersi vaccinare contro l’influenza ed evitare di confonderla con il ben più temibile Covid-19. Il consiglio arriva dalle autorità sanitarie, che non sono in grado di far seguire i fatti alle raccomandazioni, a causa di ritardi negli ordini e domanda internazionale in aumento.

Il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Trieste Marcello Milani evidenzia le «grandi difficoltà di approvvigionamento. Oggi la produzione è interamente opzionata dalla Regioni e le farmacie sono rimaste senza vaccini per la libera vendita dietro prescrizione medica. Le farmacie non ne disporranno fino a gennaio, ma così non si possono coprire i quattro mesi da novembre a marzo». Milani rivendica il ruolo delle farmacie nell’«aver ospitato nei propri frigoriferi le dosi che l’Azienda sanitaria non avrebbe altrimenti potuto conservare», evidenziando che «il resto dei vaccini per la campagna dovrebbe arrivare entro metà novembre». —


 

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