Corsa a ostacoli per approvare il bilancio di Trieste: scintille sul dibattito in teleconferenza
TRIESTE Dopo il telelavoro arriva la telepolitica. Nel primo pomeriggio di ieri si è tenuta la prima riunione di giunta in teleconferenza nella storia del Comune di Trieste, mentre le forze politiche dibattono sull’opportunità di discutere informalmente il bilancio via Skype, in modo da approvarlo entro il 31 marzo: un’idea del vicesindaco e assessore competente Paolo Polidori, che incontra l’approvazione del M5s ma suscita dubbi politici nel centrosinistra e qualche perplessità tecnica in parte del centrodestra.
La giunta ha trattato le misure di sicurezza riguardanti il coronavirus (vedi pagine in apertura di giornale) ma a causa della chiusura degli uffici comunali la presenza di sindaco e assessori a palazzo Cheba è stata ridotta al minimo: presenti Roberto Dipiazza, gli assessori Lorenzo Giorgi, Carlo Grilli e Giorgio Rossi. «La mia prima giunta telematica in vent’anni - dichiara Rossi -. Abbiamo dimostrato che in caso di necessità si può fare, ma deve restare una misura di emergenza. La politica necessita del confronto diretto».
L’altro fronte è quello del bilancio, che il vicesindaco Paolo Polidori vuole approvare entro fine mese, «per dare un segnale e poter impiegare l’avanzo di bilancio», come dichiarato nei giorni scorsi. Polidori ha invitato i capigruppo a fornire gli indirizzi Skype dei consiglieri per organizzare dei confronti preparatori (vedi box a destra): «Preciso che le videoconferenze saranno del tutto informali, ed utili solamente a guadagnare conoscenza e tempo sui lavori. Le attività del Consiglio sono, come sapete, sospese fino al 25, e a quella data lo scenario potrebbe essere completamente diverso da quello attuale. Approfittiamo pertanto di questo infausto periodo con uno spirito positivo e collaborativo, così come riscontrato alla capigruppo di venerdì scorso», scrive il vicesindaco.
La capogruppo dem Fabiana Martini ha dato la disponibilità del gruppo, precisando però: «Non ci pare sia la priorità del Comune ora, poiché tutte le eventuali spese straordinarie collegate all’emergenza coronavirus possono essere deliberate e sostenute anche in esercizio provvisorio». I dem suggeriscono di attendere e approvare poi «un documento che risponda di più alle necessità del momento». Dubbi ripresi anche da Sabrina Morena di Open Fvg: «Il bilancio mi pare rientri fra gli impegni differibili. Piuttosto gli assessori ci inviino le loro relazioni sul documento, cosa che non hanno ancora fatto».
Favorevole appieno invece la capogruppo 5 Stelle Elena Danielis: «Ci sembra una buona idea e una sperimentazione che vale la pena di provare. Noi stessi abbiamo spinto in questa direzione. Approvare il bilancio per tempo, oltre a dare un buon segnale, sarebbe anche utile perché consentirebbe di liberare risorse che possono risultare utili». Favorevole anche Roberto De Gioia (Progetto Fvg): «Sono tempi straordinari che richiedono elasticità alla politica. Mi sembra che sia una buona idea accelerare i lavori in questo senso».
Via libera anche dal capogruppo forzista Alberto Polacco: «Noi abbiamo dato la nostra disponibilità e siamo pronti a lavorare in questo modo. La politica deve assumersi le sue responsabilità in momenti come questo». Perplessità tecniche invece dal capogruppo dipiazzista Vincenzo Rescigno: «Noi siamo disposti a ricorrere alla teleconferenza, ma non tutti hanno le conoscenze e disponibilità tecnologiche per farlo. Bisogna tener conto anche di questo». In linea il capogruppo di Fratelli d’Italia Salvatore Porro: «Il mio cellulare è vetusto, il computer lo uso praticamente come una vecchia macchina da scrivere Olivetti. Secondo me è il caso di trattare il bilancio di persona, dopo il 25 marzo. Facendo commissioni congiunte riusciremmo ad approvarlo entro la fine del mese».
Così infine la consigliera di Italia Viva Antonella Grim: «Il punto fondamentale sul bilancio non è tanto approvarlo entro il 31 marzo o ad aprile, ma dare sostanza alla richiesta di costruirlo il più possibile insieme, forze di maggioranza e di opposizione.Anche i gruppi di opposizione devono essere messi in condizione di conoscere bene le scelte e le disponibilità messe a bilancio, contribuendo a scelte di sistema come quelle da portare avanti per sostenere famiglie e imprese».—
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