Corruzione a un finanziere, Agrusti rinviato a giudizio
PORDENONE La Procura di Venezia ha rinviato a giudizio 13 persone nell'ambito di una inchiesta su presunte rivelazioni di segreti d'ufficio e altre irregolarità che sarebbero state commesse dal capitano della Guardia di finanza Giovanni Grassi, di 56 anni, di Treviso, in passato in servizio a Pordenone. Lo ha stabilito oggi mercoledì 21 febbraio il Gup di Venezia. Tra i rinviati a giudizio c'è anche il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, che il 13 novembre prossimo, davanti al tribunale collegiale, dovrà rispondere dell'accusa di corruzione.
Secondo l'accusa, Agrusti avrebbe corrotto il finanziere con alcuni regali - consegnati tra il 2012 e il 2014: due treni di pneumatici, uno smartphone per la moglie e 2mila euro in contanti - in cambio di informazioni relative agli accertamenti fiscali sulla società Onda, di cui era amministratore, processo poi concluso, poche settimane fa, con l'assoluzione dello stesso Agrusti e di altri sei imputati, accusati di frode fiscale.
Agrusti, sentito mesi fa dalla Guardia di finanza di Vicenza - che ha svolto le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia - come persona informata sui fatti, sostiene si tratti di semplici scambi di regali tra amici che si conoscono da anni ed è persuaso che in aula si chiarirà ogni dubbio. Nei giorni scorsi il presidente degli industriali friulani ha anche reso noto un elenco di doni ricevuti da Grassi, con il quale c'è una frequentazione di lunga data. Tra i regali, un portasigari e un vassoio d'argento, un golf di cachemire e stivali da motociclista.
«Il rinvio a giudizio era stato richiesto anche da noi - ha fatto sapere l'avvocato Bruno Malattia, difensore di Agrusti - affinché nel dibattimento possano essere chiarite, al più presto, illazioni e sospetti del tutto impropri».
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