Corpo di donna nel mare di Marina Julia
MONFALCONE. L’hanno trovata due ragazzi che stavano passeggiando lungo la spiaggetta dell’Albatros a Marina Julia: il corpo di una donna sulla settantina galleggiava supino a pelo d’acqua a una quarantina di metri dalla riva. I due ragazzi hanno capito subito che poteva trattarsi di un corpo e hanno provveduto a dare l’allarme alla Polizia. Il corpo è stato recuperato. Sul posto il medico legale per la constatazione del decesso. Gli investigatori al momento non escludono l’ipotesi di un malore, anche se molti elementi fanno propendere per un tragico gesto.
Il fatto è accaduto ieri, attorno all’una. Stando a una prima ricostruzione, la donna, una monfalconese sulla settantina, sarebbe giunta fino alla spiaggetta dell’Albatros in sella alla sua bicicletta. Poco distante dalla riva, infatti, è stata trovata la bici appoggiata ad un albero. Appesa al manubrio c’era anche la borsetta della donna contenente i documenti di identità e alcuni effetti personali. Tra le cause del decesso non può essere esclusa quella di un malore che potrebbe aver colto da donna su uno dei pontili della zona. Proprio in seguito al malore, la donna potrebbe essere caduta in mare. Certo è che, una volta a contatto con l’acqua gelida per lei non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato rinvenuto nello specchio d’acqua antistante la spiaggetta dell’Albatros, a diverse decine di metri di distanza dalla riva e da dovesono state lasciate la bicicletta, appoggiata a un albero, e la borsa con i documenti d’identità.
La Polizia dovrà ora accertare anche se esista qualche elemento che possa invece far propendere per un gesto estremo. Saranno, dunque, le verifiche affidate alla Polizia e al medico legale a fornire alcune risposte e a fugare i dubbi al fine di ricostruire il tragico evento. Gli agenti del Commissariato, oltre a raccogliere sul posto gli elementi utili per ricostruire il fatto, stanno cercando di ricostruire le ultime ore trascorse dalla donna prima di finire in mare, nonchè di trovare elementi chiarificatori circa la vita che conduceva.
Ieri mattina è stato richiesto l’intervento da parte degli uomini della Capitaneria di porto al fine di provvedere al recupero del cadavere. Questi si sono messi subito all’opera, avvalendosi di un proprio mezzo, coadiuvati anche ai volontari della Protezione civile con i quali era stata eseguita proprio in mattinata un’esercitazione congiunta. (r.m.)
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