Coronavirus: un triestino sulla nave dei contagi bloccata in Giappone

Thomas Madonia, 26 anni, lavora sulla Diamond come terzo ufficiale di coperta. Non tornerà col volo che riporterà a casa 22 italiani. La zia e l’ amico: «Sta bene»
Thomas Madonia
Thomas Madonia

TRIESTE C’è anche un giovane marittimo triestino tra i 35 italiani a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera ferma in quarantena dal 5 febbraio nella baia di Yokohama, in Giappone, con 3.700 passeggeri di cui 542 a ieri – ma il numero è in continuo aumento – contagiati dal Coronavirus, alla luce della rilevazione degli ultimi 88 nuovi casi. Si chiama Thomas Madonia, ha 26 anni e fa parte dell’equipaggio come terzo ufficiale di coperta. Non è stato contagiato e dunque non è il connazionale risultato ieri positivo al test. «Sta bene», sono le poche parole che riferisce la zia Sara, in contatto dal capoluogo giuliano con il nipote attraverso la nonna.

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Thomas ieri risultava irraggiungibile. Dalla nave, a quanto è dato sapere, hanno dato il divieto allo staff di comunicare con la stampa. Il ragazzo stesso, si può presumere, ha deciso di limitare al massimo i contatti con l’esterno.

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Quel che è certo è che non rientrerà in Italia domani con il volo dell’Aeronautica militare, che riporterà indietro 22 dei 35 connazionali a bordo che hanno terminato il periodo di profilassi. Rimarranno sulla Diamond Princess 13 membri dell’equipaggio, tra cui il comandante Stefano Arma, funzionali alla sicurezza della nave. Proprio ieri si è riunito nuovamente il Comitato operativo della Protezione civile presieduto dal capo dipartimento Angelo Borrelli.

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Il marittimo triestino Thomas Madonia. A destra la Diamond Princess (Foto Ansa Epa Robichon)

Il lavoro di tavolo, in stretta collaborazione con i ministeri degli Esteri, della Salute e della Difesa, si è concentrato sulle operazioni necessarie per il rimpatrio degli italiani attualmente imbarcati sulla nave da crociera. La lista completa ed esatta dei passeggeri che sbarcheranno sarà comunicata tra oggi e domani poiché, specificano dalla Protezione civile, devono essere svolti ulteriori test di verifica prima della partenza dell’aereo. Si deciderà dunque in quel momento chi effettivamente potrà lasciare la nave. Il lavoro delle autorità coinvolte – fanno ancora sapere dalla Protezione civile – proseguirà per assicurare il tempestivo rientro di tutti i connazionali, garantendo tutte le procedure di sicurezza necessarie. L’italiano contagiato dovrebbe essere trasferito con un altro volo speciale mentre l’altro connazionale, residente in America, risultato positivo ai test negli scorsi giorni, avrebbe già lasciato la nave con un volo americano.



«Già domani (oggi, ndr) verranno sottoposti a un nuovo test», racconta da Trieste un amico stretto di Thomas, che ha sentito in questi giorni il 26enne a bordo della Princess Diamond. Anche a lui ha riferito di stare bene. «Hanno sicuramente ridotto all’osso i servizi a bordo», spiega l’amico: «Lui si muove poco dalla cabina alla coperta. Cerca di evitare il più possibile il contatto con gli altri. Mi è sembrato tuttavia abbastanza tranquillo. Gli hanno detto di usare il buonsenso e di mantenere una buona igiene personale, cosa che lui sicuramente ha sempre fatto, e lo farà specialmente adesso».

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Un'esercitazione di un team specializzato nel bio-contenimento, formato da personale dell'Aereonautica Militare e dell'Istituto per le malattie infettive 'Lazzaro Spallanzani', Pratica di Mare 9 aprile 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI


Madonia si trova sulla Diamond Princess già dal 20 gennaio, quando il colosso marino era partito dal porto di Yokohama per un viaggio di due settimane. Ma il 5 febbraio era stato bloccato dopo che un passeggero era sceso a Hong Kong ed era risultato positivo al Coronavirus. Da quel giorno è dilagata a bordo l’epidemia del Sars Cov-2 (questo il nuovo nome del virus, prima identificato con 2019-nCoV, in quanto riconosciuto appartenere alla stessa specie della Sars).

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Il 26enne lavora dal 2017 per la compagnia di navigazione statunitense Princess Cruises, di proprietà di Carnival Corporation. Uno step raggiunto dopo essersi imbarcato su due navi mercantili. Ma la passione per l’acqua ha origini lontane, ai tempi della Pallanuoto Trieste, dove ha giocato a livello agonistico dai 10 i ai 14 anni circa, quando poi ha deciso di iscriversi all’istituto nautico.—


 

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