Coronavirus, un morto su due a Trieste viveva nelle case di riposo

Nelle strutture giuliane 786 tamponi positivi, il 23,9% contro una media Fvg del 13,5%. Ai cittadini distribuito oltre un milione di mascherine. Effettuati 76 mila tamponi 
Al centro Massimiliano Fedriga in una recente foto d'archivio
Al centro Massimiliano Fedriga in una recente foto d'archivio

TRIESTE. I morti nelle case di riposo triestine sono la metà del totale dall’inizio dell’emergenza nel territorio provinciale. Ad aggiornare i numeri sulla diffusione del contagio nelle strutture per anziani, fotografati al 30 aprile, è Riccardo Riccardi. Incalzato dall’opposizione, e pure da Walter Zalukar del gruppo Misto, il vicepresidente e assessore alla Salute risponde a un’interrogazione del grillino Andrea Ussai.

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Lasorte Trieste 22/04/20 - Viale Sanzio, Casa di Riposo Mater Dei

Tra i 9.745 ospiti delle case di riposo del Fvg, informa Riccardi, il coronavirus ha colpito 669 persone (il 22% dei casi totali), di cui 143, con età media di 87 anni e pluripatologie, sono morte. Nel dettaglio di quanto afferisce ad Asugi, i tamponi nelle strutture triestine sono 3.284 (8.830 in tutte quelle del Fvg), di cui 786 positivi (23,9% contro una media regionale del 13,5%), le persone contagiate sono 398 (il 33,5% dei casi totali, a Gorizia non si va oltre quota 5), i deceduti 72 (il 45,6% del dato complessivo su una media regionale del 48,1%, con il picco del 71,8% a Udine).

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Lasorte Trieste 09/04/20 - Via del Molino a Vento, Casa di Riposo La Primula, Evacuazione Anziani Covid 19, Emergenza Coronavirus


Nel diluvio dei numeri illustrati ai consiglieri regionali entrano anche gli operatori sanitari contagiati: al 1° maggio sono 554, di cui un centinaio ha dichiarato di non sapere quando e come ha contratto l’infezione. Nel dettaglio, 267, di cui 156 di Asugi, appartengono al Ssr (1,9% dei 13.640 dipendenti), sulla base di 22.519 tamponi (530 positivi). Altri 287 casi (178 a Trieste, 19 a Gorizia) sono invece quelli del personale delle case di riposo della regione (il 3,8% di una forza lavoro pari a 7.500 persone), su 6.470 tamponi (531 positivi).

In una mattinata di botta e risposta durante la seduta del Consiglio regionale a Udine, Zalukar, denunciando una «censura sui dati», ha poi insistito sulla gestione di Maggiore e Cattinara, «che hanno mescolato reparti Covid e non Covid, aumentando il contagio». Cattinara, ha spiegato in risposta Riccardi, «è stato individuato come il più adatto per la gestione dei pazienti positivi al Covid-19 nell’area giuliana perché era l’unica struttura in cui poter attuare in tempi strettissimi il forte ampliamento dei posti in terapia intensiva necessario alla gestione delle fasi più complesse dell’epidemia». La ristrutturazione, per questo, di due piani della struttura, «ha permesso di dotare un numero di posti letto di assoluta sicurezza che non sarebbe stato possibile attivare al Maggiore, dove è garantita la presa in carico di pazienti Covid positivi in degenza ordinaria internistica».



Altro tema su cui fare chiarezza è quello delle mascherine. Non ce ne saranno due a testa – Riccardi ha ufficializzato un errore iniziale di comunicazione della Regione –, ma i numeri sono comunque importanti, ha sottolineato l’assessore. I dispositivi di protezioni e medici acquistati da gennaio ad aprile, per l’82% dall’amministrazione tramite l’Azienda per il coordinamento della salute, sono oltre 34,4 milioni, forniture distribuite al sistema sanitario, socio-assistenziale, ai Comuni, alle Prefetture, alle Uti, al volontariato, alla Protezione civile, ai servizi essenziali, agli uffici regionali e alla popolazione. Ai cittadini, in particolare, sono arrivate 1.013.950 mascherine pluriuso. Infine, il punto sui tamponi.

La Regione, parole di Riccardi, «ha inviato a tutti gli enti del Ssr il protocollo per i test microbiologici per l’individuazione del Covid-19, nel quale sono contenute le modalità di effettuazione dei tamponi e quali categorie di pazienti e di operatori sanitari devono essere monitorate. In base alle linee guida adottate in Fvg, e quindi su pazienti sintomatici o con storia clinica o esami radiologici compatibili con il coronavirus, oltre che agli operatori sanitari, sono stati ad oggi effettuati, analizzati e refertati 76.060 tamponi che coprono una media del 4% della popolazione, ben sopra la media nazionale del 2,4% e vicina a quella del Veneto, 4,4%».

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A Trieste ne sono stati fatti 17.754 (41 a febbraio, 4.085 a marzo e 13.628 ad aprile), a Gorizia 7.385 (16 a febbraio, 1.566 a marzo e 5.818 ad aprile). «Attualmente – ancora l’assessore – i laboratori riescono a elaborare 3.200 tamponi al giorno, ma riusciremmo ad arrivare fino a 4.600 se avessimo totale disponibilità dei reagenti». —


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