Coronavirus, stretta su jogging e aperture festive dei supermercati: è braccio di ferro tra Roma e Trieste

Il testo del ministro ammorbidisce quello di Fedriga. Trattative per evitare lo scontro. E restano i dubbi
Jogging in via Imbriani a Trieste (Foto Andrea Lasorte)
Jogging in via Imbriani a Trieste (Foto Andrea Lasorte)

TRIESTE. Vale l’ordinanza nazionale diramata ieri, venerdì 20 marzo, dal ministero della Salute o quella regionale del giorno prima firmata da Massimiliano Fedriga? Nella settimana più dura, anche in Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’emergenza da coronavirus, non è ancora chiaro se domani i supermercati della regione resteranno chiusi come vuole Trieste o saranno invece aperti come consente Roma.

E nemmeno se oggi e nei prossimi giorni in Fvg gli appassionati del running saranno costretti al tapis roulant di casa o potranno continuare a correre all’aria aperta, anche se in solitaria e in luoghi non affollati. Il giorno dopo l’ordinanza di Fedriga ne esce un’altra, a firma del ministro della Salute Roberto Speranza. Il governo, come pure la Regione, interviene per contenere ulteriormente il contagio, ma lo fa in maniera meno restrittiva di quanto dettato dal Fvg.

Il sindaco Dipiazza chiude Barcola
Foto BRUNI Trieste 16.03.2020 Emergenza Corona virus:Barcola e dintorni

Certo, pure Roma vieta l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree di gioco e ai giardini pubblici, e dice che no, non c’è più spazio per l’attività ludica o ricreativa all’aperto. Ma, quanto alla corsa, chiarisce che «resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona». Non il divieto assoluto di podismo, dunque. Il contrario di quello che invece vuole la Regione.

L’ordinanza Fedriga, al di là delle interpretazioni di forma, non intende vedere persone nei parchi cittadini, a Barcola, nelle ciclabili, ma nemmeno nei sentieri di montagna, nelle strade di periferia, nei campi. Nelle Faq della Protezione civile Fvg che riguardano il tema, si spiega infatti in maniera netta che corse e passeggiate non sono più consentite perché il combinato disposto dei decreti governativi e delle ordinanze regionali permette gli spostamenti «solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». L’unica possibilità, proprio perché legata alla salute, è per le persone cui il medico ha suggerito la passeggiata per ridurre per esempio i valori della pressione sanguigna (servirà, però, oltre all’autocertificazione, il certificato con la prescrizione terapeutica).

Le differenze con Roma riguardano però anche gli esercizi commerciali. Se Fedriga li vuole chiusi domani, e pure domenica 29 marzo, eccezion fatta per edicole, farmacie e parafarmacie, Speranza non interviene invece sui supermercati, disponendo la chiusura festiva solo degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti all’interno delle stazioni ferroviarie e delle aree di sevizio e rifornimento carburante non autostradali. Disposizioni dissonanti su cui da ieri sera è in corso un’interlocuzione sull’asse Trieste-Roma. Il Fvg intendere tenere la sua linea, ma dovrà necessariamente lavorare in queste ore per evitare di arrivare allo scontro e rischiare che la propria norma venga impugnata. In giornata, inevitabilmente, si farà chiarezza.

Nell’attesa, vale la linea della Regione. Quella che, stando alle Faq della Pc, consente comunque di uscire di casa con il cane, a patto che lo si faccia vicino all’abitazione e in area non frequentata, di recarsi nell’abitazione dei genitori anziani per dare loro assistenza, di accompagnare i figli dal padre alla madre e viceversa in caso di genitori separati. Un altro caso limite è quello di chi ha terreni di proprietà. Per andarci a lavorare serve dimostrare «esigenze di natura professionale o necessità di approvvigionamenti alimentari». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo