Coronavirus, salgono a 93 i casi in Fvg: a Pordenone la seconda vittima. La Slovenia annuncia controlli ai valichi. Conte: "Scuole chiuse e spostamenti vietati in tutta Italia"

TRIESTE ll governo ha deciso: tutta Italia come la Lombardia. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una conferenza stampa da Palazzo Chigi: «Non c’è tempo, il contagio cresce. Adotteremo norme ancora più forti e stringente. Le abitudini vanno cambiate ore per il bene dell'Italia: state a casa. Non ci sarà più una zona rossa – ha spiegato Conte –, ci sarà l'Italia zona protetta. Saranno da evitare su tutto il territorio della penisola gli spostamenti a meno di comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute. Aggiungiamo un divieto degli assembramenti all’aperto e in locali all'aperto. Comprendiamo il bisogno di socialità, abbiamo visto tutti le immagini della movida ma non ci possiamo più permettere questi episodi di socialità che sono anche di contagio».
Ogni attività sportiva verrà vietata: «"Non c'è ragione per cui proseguano le manifestazioni e le gare, penso anche al campionato di calcio. I tifosi devono prenderne atto. Non consentiremo neppure che vengano utilizzate le palestre». Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile, per ora. «Sulla nuova misura del governo ho informato il Presidente Mattarella e c'è stato il plauso delle Regioni. Questa mattina ho sentito Salvini, perché è giusto che le opposizioni siano coinvolte, la responsabilità di governo è nostra ma siamo tutti sulla stessa barca». Continuerà a valere l’autocertificazione per lo spostamento, in caso la dichiarazione non fosse veridica commetterà un reato. Per quanto riguarda i viaggi all’estero, «gli spostamenti dei cittadini italiani avverranno sempre alle stese condizioni ma controlleremo gli ingressi in Italia».
Le difficoltà per l’economia saranno inevitabili, per questo motivo è «possibile uno scostamento ancora maggiore rispetto a quanto preventivato (da 2,2% a 2,5%) per il rapporto Deficit/Pil. Abbiamo concordato in Europa una richiesta di scostamento per 7,5 mld stiamo ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po' più elevata». La situazione nelle carceri resta complicata: «Siamo disponibili con il ministro Bonafede – ha risposto Conte al giornalista che gli chiedeva come avrebbero affrontato la questione –, stiamo lavorando per fornire tutti i dispositivi di protezione anche per consentire lo svolgimento dei colloqui. Ma è chiaro che non possiamo accettare ciò che sta accadendo, fughe o tentativi di ribellione. Invitiamo tutti a rientrare da questi episodi che non sono accettabili. Stiamo studiando tutti i mezzi per contenere questi episodi».
Oggi il conteggio quotidiano della Protezione civile oggi aveva detto che in Italia sono 7.908 i contagiati da coronavirus e 97 nuovi decessi (totale 436), i morti in Piemonte ad oggi sono otto. 724 guariti, 102 in un giorno. È la prima volta che il numero dei guariti supera quello delle vittima. 733 sono le persone in terapia intensiva.
La situazione in Fvg Nel frattempo salgono a 93 i casi da Coronavirus in Friuli Venezia Giulia su un totale di 1.344 tamponi effettuati. Il dato emerge mentre a Pordenone si registra la seconda vittima: si tratta di un anziano di 89 anni ricoverato in ospedale con altre patologie e risultato positivo al tampone per coronavirus.
In tutto sono 19 le persone sono ricoverate in ospedale, (10 a Trieste e 6 a Udine) di cui 3 si trovano in terapia intensiva (2 a Udine e 1 a Pordenone). Attualmente sono in corso ulteriori 234 analisi. Sono 36 quindi le nuove positività accertate rispetto a ieri e registrate oggi dal Sistema sanitario regionale. Ad aggiornare sulla situazione è la Regione attraverso il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, dalla sede della Protezione Civile a Palmanova.Le positività sono così territorialmente suddivise: 53 i casi a Trieste, 26 quelli di Udine, 10 a Gorizia e 4 a Pordenone. Sul fronte triestino, sui 107 tamponi effettuati a Casa Serena, sono emerse 8 positività.
Riccardi è intervenuto in una conferenza stampa assieme al presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il prefetto di Trieste, Valerio Valenti e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Unanime l'appello al senso di responsabilità dei cittadini a restare a casa, in particolare per quanto riguarda le persone anziane. Il sindaco Dipiazza, a questo proposito, ha annunciato che il Comune assisterà gli anziani direttamente in casa.
Il governatore Fedriga ha sottolineato come serva "uniformità su tutto il territorio nazionale. Meglio che l'Italia diventi tutta zona rossa, sopportando un periodo di restrizioni per uscire presto dall'emergenza, piuttosto che trascinare l'agonia con scelte separate".
Il prefetto Valenti dal canto suo ha annunciato nuovo controlli sul porto di Trieste con l'ausilio dei termoscanner.
La Slovenia "chiude" Intanto la Slovenia ha annunciato che è pronta a esercitare controlli sanitari alla frontiera con l'Italia sia con agenti di polizia che con personale medico. Lo scrive il Primorski. La misura è stata annunciata durante una conferenza stampa a Lubiana dal ministro della sanità uscente Ales Sabeder, che ha aggiunto che si prevedono congestionamenti alla frontiera. I dettagli saranno probabilmente noti nelle prossime ore. Sabeder ha annunciato che si renderà possibile la chiusura dei piccoli valichi nel giro di 48 ore.
L'impiegato comunale Tra le persone contagiate c'è anche un impiegato del Comune di Trieste, fatto che ha provocato l'immediata chiusura di tutti i servizi demografici. Il Comune di Trieste ha poi precisato che "tutti i Servizi demografici sono chiusi fino a giovedì 12 marzo e sono stati avviati i necessari interventi sanitari e di sanificazione. In conseguenza di ciò sarà attivato, a decorrere da domani, martedì 10 marzo, un unico punto di contatto aperto dalle 9 alle 13 presso la Sala Tergeste – piazza Unità d'Italia - dedicato esclusivamente alla ricezione di dichiarazioni di nascita e denunce di decessi. Tutti gli appuntamenti già presi presso i centri civici nei giorni di chiusura verranno ricalendarizzati attraverso contatto diretto con gli interessati.
L'appello del sindaco Dipiazza La mattinata di oggi, 9 marzo, è stata caratterizzata anche dall'appello lanciato dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ai suoi cittadini, invitandoli al rispetto delle norme: "Quando andiamo in autostrada rispettiamo il limite dei 130 km/h perché c'è una legge che ce lo impone. Qui è la stessa cosa - ha detto il sindaco in un video su Facebook -. Non dobbiamo discutere il decreto, ma eseguire quello che ci viene detto. Quindi, cerchiamo di evitare gli assembramenti, cerchiamo di comportarci da cittadini responsabili, soprattutto nei confronti delle persone anziane". Dipiazza ha poi aggiunto: "Oggi è il compleanno di mia madre, ma non andrò da lei. Le farò gli auguri per telefono.
Gli impianti sciistici Intanto tra i provvedimenti presi oggi spicca la chiusura degli impianti di risalita e piste da sci di tutti i poli sciistici del Friuli Venezia Giulia a partire da mercoledì 11 marzo compreso. Ad annunciarlo è stato l'assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, che aggiunge "la decisione emerge anche dal confronto con le altre regioni e l'Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari). Nelle prossime ore seguiranno maggiori dettagli".
Le misure della giunta Fvg La giunta regionale si è riunita anche per prendere provvedimenti a favore delle imprese, con il ddl «Prime misure urgenti per far fronte all'emergenza epidemiologica Covid-19», approvato oggi su proposta del governatore Massimiliano Fedriga: una norma regionale «aperta», che «porta già in dote» 7,5 milioni euro (più 4 milioni da Confidi), estensibili, che individua misure a favore delle imprese correlate con gli interventi statali, per evitare sovrapposizioni e duplicazione di adempimenti rispetto alle prossime iniziative del Governo.
Attesa per la stretta sui controlli Intanto si attende in queste ore a Trieste un provvedimento specifico da parte della Prefettura che coordini eventuali misure da mettere in atto sul territorio da parte delle forze dell'ordine a fronte dell'emergenza coronavirus e alla stretta sui controlli prevista a livello nazionale. E mentre le forze di polizia attendono indicazioni o eventuali iniziative, alla stazione ferroviaria, vicino all'accesso ai binari, sono stati allestiti due banchetti, con l'ausilio del Compartimento di Polizia ferroviaria, con lo scopo di capire quali sono gli spostamenti di chi parte o arriva e chiedere eventuali autocertificazioni.
In stazione centrale Oggi pomeriggio sono pochi i passeggeri presenti alla stazione Centrale in un'orario, quello subito dopo pranzo, solitamente più affollato. Il calo di passeggeri si ripercuote da giorni anche sugli affari degli esercizi commerciali presenti all'interno della stazione: «Lavoriamo soprattutto grazie alla presenza dei pendolari, che in queste settimane sono diminuiti di numero, fino a farci registrare un calo delle vendite pari al 90%», racconta un edicolante. «Calo delle vendite» anche in un altro esercizio, una tabaccheria: «Aspettiamo che la situazione si sblocchi», spiegano. Nessuna fila neppure alla biglietteria o allo stand per l'assistenza clienti. Un piccolo gruppo di viaggiatori appare solo poco prima della partenza di un treno per Udine.
Le misure di Autovie Caselli «solo con casse automatiche», e un esattore disponibile «in casi di criticità», sulla rete autostradale gestita da Autovie Venete. È una delle misure messe in atto dalla Concessionaria, per «un'azione di prevenzione efficace» contro la diffusione del coronavirus. «Tutti i servizi di primario interesse - assicura Autovie - sono garantiti anche con azioni di rinforzo: gli ausiliari possono contare su sette diverse sedi, così come gli operai della manutenzione che gravitano su Palmanova, Cessalto, Portogruaro e Porcia. Questo fa sì che non ci siano assembramenti. La mensa di Palmanova, in cui vengono serviti circa 200 pranzi, già dalla scorsa settimana ha sostituito l'erogazione con la consegna dei pacchetti pranzo. Chiuso il Centro Assistenza Clienti di Venezia e anche quello di Latisana. Nelle aree di servizio in zona rossa (Gruaro, Fratta, Calstorta e Bazzera) è stato adottato l'orario di apertura ridotto dalle 6 alle 18. Aperti gli impianti di erogazione del carburante». L'azienda, spiega una nota, «ha predisposto un documento di valutazione del rischio che prevede più livelli di intervento (giallo, arancione, rosso e nero). Attualmente le misure adottate corrispondono alla fase arancione e comprendono» anche «la suddivisione del Centro Radio Informativo di Autovie Venete in due spazi diversi». Sono stati ridotti «al minimo indispensabile gli spostamenti del personale» e nei cantieri il lavoro prosegue «adottando le misure indicate dal Governo».
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