Coronavirus, salgono a 57 i casi. Trasferiti in Fvg anche 4 pazienti dalla Lombardia in terapia intensiva. Nuove restrizioni

TRIESTE Altri 15 nuovi casi di positività al coronavirus sono stati registrati oggi dal Sistema sanitario regionale. Salgono quindi a 57 i casi confermati in Friuli Venezia Giulia. Si tratta di persone prevalentemente residenti nell'area di Trieste (14) e una in quella udinese. Restano stazionari i casi in cura al Servizio sanitario regionale, uno in terapia intensiva e i rimanenti 7 in ospedale. Tutti gli altri sono in quarantena volontaria domiciliare. Lo rende noto la Regione attraverso il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia.
Ad adesso i tamponi effettuati sono stati 997. Nel frattempo, sono 16 mila le mascherine, di tipo FFP2, appena arrivate dal Dipartimento nazionale di Protezione civile in Friuli Venezia Giulia e che saranno distribuite al più presto alle Aziende sanitarie a disposizione del personale sanitario.
Nel tardo pomeriggio di oggi il commissario Borrelli ha comunicato la necessità di trasferire 73 pazienti di terapia intensiva dalla Lombardia e i primi 13 verranno accolti dalle regioni Piemonte, Liguria e Friuli Venezia Giulia. In Friuli Venezia Giulia, rende noto la Regione attraverso il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile Riccardi, saranno quattro i pazienti trasferiti: tre pazienti negativi al coronavirus provenienti dal Sacco di Milano e dall'ospedale di Bergamo andranno al Cattinara di Trieste e uno, positivo al Covid-19, proveniente dall'ospedale di Cremona, verrà trasferito al nosocomio di Udine.
Intanto la Regione ha recepito le restrizioni imposte dal decreto del governo varato della notte allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 sull'intero territorio nazionale. Anche in Friuli Venezia Giulia, quindi, da oggi, domenica 8 marzo, al 3 aprile, rimarranno chiusi pub, discoteche, musei, cinema, teatri, eventi sportivi. Bar e ristoranti avranno l'obbligo di far rispettare la distanza interpersonale di un metro.
Ecco nel dettaglio le nuove disposizioni:
- Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
- E' sospesa l'apertura dei musei e di altri istituti e luoghi di cultura. Sospesa anche l'attività di cinema e teatri.
- Svolgimento dell'attività di ristorazione e bar, con obbligo a carico del gestore di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione.
- E' fortemente raccomandato presso gli esercizi commerciali, all'aperto e al chiuso, che il gestore garantisca un accesso con modalità contingentate per impedire assembramenti di persone, sempre nel rispetto della distanza interpersonale di un metro.
- Sono sospesi eventi sportivi di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo: pubblico o privato. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi, nonché gli allenamenti degli atleti agonisti, all'interno di impianti a porte chiuse. In ogni caso le associazioni e le società sportive sono tenute, attraverso il proprio personale medico, ai controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus tra gli atleti, gli accompagnatori, i tecnici e di dirigenti.
Tutte le disposizioni hanno efficacia dalla giornata di oggi, 8 marzo fino al 3 aprile.
Recependo le indicazioni, la Fipe di Trieste consiglia, attraverso un post su facebook, ai gestori di pubblici esercizi di sistemare un cartello simile all'esterno e all'interno del locale:
"Sull'applicazione del decreto - si legge nella nota della Regione -, stamani si è tenuto il Comitato operativo al quale ha partecipato il vicegovernatore con delega alla Salute e alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi.
Nel corso della riunione è stato deciso che le misure che prevedono di evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori della Lombardia e dalle provincie indicate nel decreto (tra cui Padova, Treviso e Venezia) - salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute - saranno oggetto di approfondimento nel corso di uno specifico tavolo convocato nel pomeriggio tra rappresentanti dei Ministeri e i presidenti delle Regioni.
L'Amministrazione regionale ricorda che il numero 112 va chiamato solo in caso di urgenze sanitarie e che, per ogni ulteriore informazione relativa al coronavirus, è attivo il numero verde della Protezione Civile 800 500 300.
Sul tema è intervenuto anche il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, che in una nota "invita tutti i cittadini ad una scrupolosa osservanza delle disposizioni adottate nella consapevolezza che il delicato momento richiede l’impegno personale di tutti. Un particolare e accorato invito - dichiara il Prefetto – rivolgo ai gestori di esercizi pubblici, espressamente considerati dal decreto, affinché vengano rispettate le sospensioni disposte e vengano adottate le misure di contingentamento degli accessi previste per evitare assembramenti di persone sempre rispettando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.”
In proposito, il Prefetto ha altresì auspicato che la collaborazione attiva di tutti possa evitare gli interventi sanzionatori indicati nel provvedimento governativo. Nella giornata di domani, 9 martzo, il Prefetto di Trieste incontrerà inoltre i rappresentanti delle Organizzazioni di categoria nell’ottica di mantenere un dialogo collaborativo sulle nuove misure ed assicurare una consapevole e responsabile applicazione delle stesse.
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