Coronavirus, prove di normalità all’ospedale di Gorizia
Si stanno riaprendo tutte le attività dopo la chiusura del reparto Covid. Ripristinate le visite non urgenti e la terapia intensiva
Bumbaca Gorizia 08.05.2020 Ospedale, riprende la normalità © Foto Pierluigi Bumbaca
GORIZIA «È un riavvio graduale, cauto, effettuato cum grano salis. Perché il virus non è ancora sconfitto e, se dovesse essere necessario, dobbiamo rimettere in piedi in brevissimo tempo il reparto Covid. Per questo ci tareremo di giorno in giorno. È un’esperienza nuova, mai vissuta prima, occorre procedere con i piedi piombo».
Daniele Pittioni, direttore medico-ospedaliero e responsabile dei nosocomi di Gorizia e Monfalcone, lo scandisce chiaramente. Dopo la chiusura della terapia intensiva dedicata agli ammalati gravi di coronavirus, il San Giovanni di Dio sta tornando alla normalità. Ma lentamente. Nei giorni scorsi, il dg di Asugi Antonio Poggiana ha effettuato un sopralluogo accurato assieme a Pittioni per concordare tutti i passi verso la “normalizzazione”. «Ci apprestiamo, da lunedì 18, a ripristinare tutte le attività ambulatoriali garantendo la sicurezza e le distanze. Accanto alle visite urgenti e quelle ricadenti nella categorie B, che non sono mai state sospese, inizieremo con le prestazioni arretrate di categoria D, quelle programmate. Sono stati già predisposti una serie di percorsi differenziati in modo tale da non far correre alcun rischio a nessuno: né al paziente, né al personale sanitario», puntualizza il dottor Pittioni.
L’attività chirurgica urgente è già ripresa e funzionano a regime sia Urologia sia Senologia della mammella. «È stato anche riaperto il reparto di terapia intensiva non Covid». Un ritorno alla normalità, dunque, ma a piccoli passi. A sentire l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, il modus operandi è dettato dal principio della cautela. Pittioni torna ad insistere su quello che, a suo parere, è un concetto cardine. «Non è un mistero che alcuni esperti prevedono una seconda ondata di contagi da coronavirus. E non ci sembra proprio il caso di andare a voltare pagina immediatamente, quando potrebbe esserci la necessità di tornare indietro e allestire nuovamente un reparto dedicato agli ammalati di Covid-19. È un’eventualità che, ovviamente, non ci auguriamo ma, all’occorrenza, dobbiamo farci trovare pronti. Insomma, stiamo alla finestra a vedere cosa accade».
Ma c’è chi spinge per un ritorno alla situazione precedente. Con il rientro dei reparti ospitati temporaneamente a Monfalcone. L’ha auspicato nei giorni scorso il comitato sostenuto da 970 firme, lo ribadisce il consigliere regionale dem Diego Moretti. «Con il calo dei pazienti in terapia intensiva a causa del coronavirus, in una situazione gestibile quindi attraverso gli ospedali hub, le strutture ospedaliere di Gorizia e Palmanova tornino alle loro funzioni ordinarie». Moretti ha anche depositato un’interrogazione per fare chiarezza sui tempi di ripristino delle funzioni ordinarie per gli ospedali di Gorizia e Palmanova. «La scelta del San Giovanni di Dio di Gorizia aveva e sta suscitando preoccupazione tra gli amministratori locali, gli operatori sanitari e i cittadini, per l’effettiva temporaneità del provvedimento e il successivo ripristino, sulle quali ci furono le garanzie dell’assessore regionale alla Salute». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video