Coronavirus, primo decesso in Fvg: morta un'anziana ospite di "Casa Serena" positiva al test. Salgono a 42 i casi in Fvg: 8 sono ricoverati, uno è in terapia intensiva

TRIESTE Salgono a 42 i casi da coronavirus in Friuli Venezia Giulia su un totale di 696 test effettuati. Otto persone sono ricoverate in ospedale, una delle quali in terapia intensiva, mentre quelle in isolamento domiciliare sono 34 (le cosiddette contumaciali). Gli asintomatici sono 19.
Ad aggiornare sulla situazione è la Regione attraverso il vicegovernatore con delega alla Salute del Fvg dalla sede della Protezione Civile a Palmanova. Le positività sono così suddivise: 17 i casi a Trieste e Gorizia, 23 a Udine, 2 a Pordenone.
Nei 42 positivi è compreso il caso della donna di 87 anni, ospite della struttura comunale per anziani di Trieste "Casa Serena", deceduta nella mattinata di oggi dopo essere stata ricoverata all'ospedale di Cattinara per una perforazione interstiziale. Da una radiografia è emerso che la donna soffriva anche di polmonite interstiziale, così è stata sottoposta al tampone per Covid-19, risultando positiva.
Da qui è scattato l'allarme: il personale dell'azienda sanitaria, "pur adottando tutte le forme precauzionali con i dispositivi di protezione individuale come previsti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sia durante il soccorso, il ricovero in ospedale" precisa una nota della regione, ha messo in isolamento domiciliare in forma precauzionale 15 operatori sanitari.
Il dipartimento di prevenzione si è tempestivamente attivato per la sorveglianza sanitaria degli ospiti della casa di riposo, luogo in cui con tutta probabilità è avvenuto il contagio.
"A “Casa Serena” - aveva fatto sapere in mattinata il Comune - sono state disposte e sono in corso tutte le opportune misure di profilassi e controllo sugli ospiti e sul personale della struttura. L'amministrazione comunale sta già informando i parenti degli ospiti sugli avvenimenti in atto". Circa 200 le persone che verranno sottoposte agli accertamenti del caso.
Tra le notizie di oggi, l'annuncio che le ferrovie austriache ÍBB stanno interrompendo i loro collegamenti ferroviari notturni con il Nord Italia. Il provvedimento, riferisce l'agenzia APA, influisce sull'ÍBB Nightjet per Milano e per Venezia. Anche il collegamento con gli autobus InterCity da Klagenfurt/Villach a Venezia verrà interrotto. I collegamenti ferroviari giornalieri con Bologna, Udine, Trieste, Verona e Venezia rimarranno comunque in vigore fino a nuovo avviso, riferisce sempre APA, poiché questi treni sono gestiti da ferrovie partner italiane sul versante italiano. ÍBB sottolinea che i treni da e per l'Italia sono soggetti a pulizia e disinfezione aggiuntive.
Intanto quella di ieri, venerdì 6 marzo, è stata un’altra giornata, la settima dal primo caso di Gorizia, in cui il numero dei contagi in Friuli Venezia Giulia è salito ancora. Sempre con piccoli numeri, perché il contatore segna ufficialmente 29 – in tarda serata è trapelato però che gli ultimi tamponi in verifica hanno ritoccato la somma a 32 –, di cui due a Trieste, ma con un’attenzione crescente su quanto sta accadendo a Remanzacco, paese di 6.100 abitanti con tre esponenti della giunta, sindaco compreso, riscontrati positivi. Da lì, secondo ormai consolidata casualità del rimbalzo del virus, si è arrivati a quanto pare pure ai vertici dell’Azienda sanitaria di Udine, dove risulta contagiato il direttore dei Servizi sociali Denis Caporale, già vicecommissario dell’AaS 3 prima della riforma che dall’inizio dell’anno ha accorpato anche l’Alto Friuli all’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale.
Riccardo Riccardi, assessore regionale alla Salute, ha dovuto occuparsi di questa nuova emergenza in casa. Non più solo la politica, con le porte chiuse in Consiglio in piena approvazione del ddl SviluppoImpresa, ma anche la sanità dei piani alti si ritrova a diventare paziente da Covid-19. Preso atto della positività di Caporale, nel rispetto delle indicazioni del dipartimento di prevenzione dell’Istituto superiore di sanità, in AsuFc si è dovuto procedere in tempi brevi ai test ai vertici dell’ente, tutti negativi. L’autoisolamento si è reso però ugualmente necessario. Il direttore generale Massimo Braganti e il direttore sanitario Laura Regattin sono rimasti in sede per precauzione, ma anche per continuare a lavorare, mentre quello amministrativo Alessandro Faldon è in quarantena nella propria abitazione.
Il caso del Santa Maria della Misericordia, ricostruito in queste ore, rimanderebbe nuovamente al focolaio di Remanzacco (si parla di un incontro conviviale, in quel comune Caporale è stato assessore), secondario rispetto a quello del convegno di agronomi all’università di Udine del 20 e 21 febbraio (l’assessore di Remanzacco Giorgio Bevilacqua è stato infettato dalla moglie, che ha partecipato a quel convegno), ma decisamente più contagioso visti gli sviluppi da lunedì a ieri. Dopo il municipio chiuso (la sanificazione è in corso) e Bevilacqua in quarantena a casa, con moglie e un parente, è risultato contagiato l’ex sindaco Dario Angeli e, da ieri, pure il sindaco in carica Daniela Briz, un altro assessore e un residente. «Sto bene», taglia corto Briz al telefono.
Almeno questa, per quel che riguarda sostanzialmente tutti i casi regionali, è una buona notizia. Gli ammalati, compresi i quattro in ospedale, due a Trieste e due a Udine, sono in condizioni di salute non preoccupanti. Per quando riguarda i due ulteriori contagi triestini resi noti dalla Regione ieri mattina non ci sono certezze sulle cause. I numeri stanno salendo, osserva l’assessore Riccardi, «abituiamoci a non cercare caso per caso una spiegazione». Quello che conta di più è evitare quanto possibile la diffusione del virus.
Intanto nella mattinata di sabato 7 marzo è emerso che alla base di Aviano ci sarebbero 134 in autoquarantena. Lo rende noto il Messaggero Veneto citando Stars and Strips, il quotidiano statunitense del Department of Defense precisando tuttavia che non sono confermati casi di Coronavirus tra la popolazione della base. Questa, però, non è attrezzata per il test del virus, dunque il personale dovrebbe andare all'ospedale di Udine oppure in Germania, al Landstuhl Regional Medical Center, scrive il quotidiano citando il Col. Mark Dudley, comandante del 31/o Aerospace Medical Squadron. Le persone in auto-quarantena hanno molto probabilmente l'influenza, «tuttavia, non possiamo dissociarci o dire la differenza» proprio perché non sono state sottoposte al tampone, ha aggiunto Dudley.
Sul fronte triestino, Fabio Bonetta, direttore generale dell’Itis, incassa dunque con particolare soddisfazione l’informazione che l’Asp triestina non dovrà prendere alcun tipo di provvedimento, dal momento che all’Itis di Trieste il coronavirus non c’è, anche se per precauzione la misura della chiusura dell’accesso esterno a parenti e visitatori rimarrà in vigore fino a domani. «Non ho valutazioni sanitarie in merito – precisa Bonetta –, ma dovremmo essere tranquilli vista la comunicazione che ci è giunta dalla Regione». Per i familiari, tuttavia, l’Itis resta ancora chiuso, almeno per oggi e domani. «Sono molto realista – spiega il dg –, si tratta di verificare gli sviluppi della situazione. La misura è a tutela degli ospiti».
Dalla Regione intanto, al termine del Comitato operativo che si è tenuto alla presenza di Riccardi in collegamento dalla Protezione civile di Palmanova, si puntualizza che le chiamate al Nue 112 in questi giorni restano stabili: sono state 1845 giovedì, 2.075 mercoledì, 2.048 martedì, 2.227 lunedì. Nel dettaglio, quelle filtrate in merito al coronavirus sono invece state 331 giovedì, 373 mercoledì, 292 martedì, 488 lunedì. Ma dal 22 febbraio, a chiedere del virus, si sono messe al telefonate oltre 14mila persone. Il Corecom, Comitato regionale per le comunicazioni, rende infine noto via comunicato l'avviso della proroga della chiusura temporanea degli sportelli informativi per il pubblico fino al 15 marzo. Il provvedimento è legato all’attesa della predisposizione di adeguate misure di protezione degli addetti che hanno contatti ravvicinati con il pubblico. L'attività di supporto al cittadino e di consulenza procederà tramite il numero verde 800743488, attivo dal martedì al giovedì dalle 9.30 alle 12. —
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