Coronavirus: pericoloso ma si estinguerà
TRIESTE Per ora si chiama “2019-nCoV” (ma il nome è destinato a cambiare): è il nuovo coronavirus da poco comparso a Wuhan e che ora sta tenendo in apprensione il mondo intero. Vi propongo una visione diversa del problema, stavolta dal punto di vista del virus.
I coronavirus sono splendidi oggetti molecolari, ottimizzati dall’evoluzione per semplicità di design e sofisticatezza di funzioni. Le particelle virali sono piccole sfere formate da una membrana su cui sono inserite alcune delle proteine del virus; l’effetto al microscopio elettronico è quello di una corona, da cui il nome. Dentro le sfere, il genoma del virus è una molecola di RNA che codifica per poche proteine, sufficienti per consentire la moltiplicazione del virus all’interno delle cellule.
I coronavirus sono virus principalmente dei mammiferi e degli uccelli. Quattro sono endemici nella popolazione umana; si chiamano HCoV-229E, NL63, OC43 e HKU1. Sono responsabili del 10-30% delle infezioni delle alte vie respiratorie, quelle che chiamiamo impropriamente “raffreddori”. Nel corso di questo secolo, due altri coronavirus sono all’improvviso comparsi nell’uomo. Dal 2002 al 2003, Sars-CoV, emerso nella provincia di Guandong in Cina si è sparso in 29 Paesi infettando oltre ottomila individui e causando quasi 800 morti. Nel 2012, Mers-CoV è stato prima riportato in Arabia Saudita e da qui si è propagato in altri Paesi della Penisola Arabica, infettando quasi cinquemila individui con oltre 800 decessi. In entrambi i casi, si è trattato di coronavirus animali, con ogni probabilità dei pipistrelli, che si sono prima adattati a un animale intermedio (per la Sars, qualcuno degli animali venduti nei mercati di animali vivi, tradizione cinese; per la Mers, il dromedario), e da questo poi passati all’uomo. Il nuovo 2019-nCoV è geneticamente simile al coronavirus della Sars.
Cosa succederà ora? Con ogni probabilità quello che è successo con Sars e Mers, ovvero che l’epidemia si estinguerà grazie alle misure di isolamento degli infetti. Per questi virus, il contagio avviene soprattutto grazie a eventi di super-diffusione, in cui un individuo infetta molte persone. Ad esempio, il più esteso focolaio di Mers fuori dalla Penisola Arabica è accaduto nel 2015 in Corea del Sud, quando un singolo viaggiatore di ritorno dal Medio Oriente ha causato 186 contagi e 38 morti. Nel caso della Sars, un viaggiatore all’Hotel Metropole di Hong Kong ha contagiato 23 ospiti dello stesso albergo. Sia per Sars che per Mers, un alto tasso di contagi (oltre il 60%) è avvenuto negli ospedali. Una volta contenuti gli infetti, l’epidemia si estingue. Nel caso della Sars, non ci sono stati casi documentati al mondo dopo il 2004.–
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