Coronavirus, nuove linee e corse “bis” per i tragitti casa-scuola
TRIESTE L’inizio della scuola è minato da un altro rebus: quello del trasporto pubblico. Trieste Trasporti e Apt stanno rifinendo in questi giorni l’orario invernale delle corse, che viene introdotto ogni anno a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico. Le due società di trasporto pubblico locale sono pronte a mettere in strada tutte le loro forze in termini di mezzi e personale, ma pesa l’incognita delle indicazioni che darà il governo in merito al servizio.
Proprio oggi è in programma a Roma un incontro tra il ministero e le associazioni che rappresentano le aziende del trasporto pubblico locale. La decisione che l’esecutivo dovrà prendere è di fondamentale importanza per organizzare il servizio: sugli autobus, oltre alle mascherine, sarà obbligatorio rispettare il distanziamento sociale? In Friuli Venezia Giulia, ora, si opera in deroga a fronte di un’ordinanza del governatore Fedriga che consente di occupare tutti i posti disponibili all’interno delle vetture. Ma cosa succederà all’apertura delle scuole?
«Mi auguro prevarrà il buon senso da parte del governo, – valuta il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna – e spero che l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione possa essere sufficiente. Altrimenti, con distanze da rispettare, de facto si interromperebbe un pubblico servizio».
«Trieste Trasporti è pronta ad avviare le circa 6 mila corse giornaliere sempre previste da metà settembre, aggiungendo alla già capillare rete – anticipa il responsabile della comunicazione di Tt Michele Scozzai – tre nuove linee del trasporto pubblico dedicate proprio agli studenti. La 55 che partendo da Barcola si spinge fino all’Università, la 56 che da Muggia con tappa in centro città arriva al polo scolastico di via Cantù, e infine la 57 che da Aurisina raggiunge il rione di San Giovanni». Scozzai assicura che «come di consueto, verranno messe in campo tutte le nostre forze, con il massimo servizio negli orari di punta della mobilità degli studenti».
Le aziende che gestiscono il trasporto pubblico hanno ricevuto nei giorni scorsi dalla Regione gli orari di ingresso e uscita indicati dai singoli istituti. Malgrado gli ingressi scaglionati, le fasce sensibili restano comunque le medesime. Da valutare, inoltre, se l’imponente numero di lavoratori in smart working alleggerirà al mattino molte linee.
Situazione analoga a Gorizia dove il trasporto è in prevalenza extraurbano (e sottoposto quindi a regole diverse rispetto a quelle in vigore per gli bus della TriesteTrasporti, riassunte nel grafico in alto, ndr). La presidente dell’azienda di Tpl isontino Apt Caterina Belletti assicura che «l’orario invernale è messo a punto con un rafforzamento come sempre importante, e dove serve mettendo in campo anche le linee “bis”, per dare il massimo supporto al sistema scuola, ma in questo momento navighiamo a vista».
Secondo la presidente, sulla programmazione dei prossimi mesi di Apt, così come delle altre aziende di gestione del trasporto pubblico, pesano due incognite. «L’ordinanza regionale in materia di trasporto pubblico che in deroga prevede il pieno carico dei mezzi scade il 31 agosto, – valuta Belletti – e a quel punto servirà capire quali saranno le indicazioni del governo in tal senso e cosa deciderà di fare la Regione. C’è inoltre un altro fattore che potremmo valutare solo con l’inizio delle scuole, ed è legato a come l’utenza percepirà il servizio, a come utilizzerà, dopo l’emergenza coronavirus, il trasporto pubblico locale».
I tempi, comunque, sono molto stretti. Se il governo dovesse imporre il rispetto del distanziamento sociale all’interno dei mezzi pubblici il sistema andrebbe in tilt.
In un comunicato diramato a livello nazionale, i presidenti di Agens, Anav e Asstra, le associazioni del trasporto pubblico locale e del trasporto scolastico dedicato, sottolineano che «è di tutta evidenza che le misure contenute nel Dpcm del 7 agosto e le preannunciate linee guida per i servizi di trasporto scolastico dedicato comportino la necessità di prevedere un sostanziale raddoppio dell’offerta dei servizi, condizione oggettivamente molto difficile da realizzare soprattutto in tempi così ristretti e peraltro assai impegnativa anche dal punto di vista economico». —
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