Coronavirus, né tavolate, né menù, né viaggi: ecco tutto ciò che non potremo fare

TRIESTE “Gimme five”, cantava Jovanotti nel 1988, prima dell’aviaria, della suina, del coronavirus. Maledetto virus: il cinque, per un po’, non ce lo daremo più. E nemmeno la stretta di mano, la pacca sulla spalla, il bacio sulla guancia. E ci scorderemo tante altre piccole, grandi cose quotidiane che resteranno vietate per settimane, forse mesi. Perché l’addio al “lockdown” non restituirà tutto d’un colpo il mondo che c’era. Potremo recuperare alcuni spazi che ci erano stati negati da metà marzo, ma tanti altri saranno tabù. La libertà, anche psicologica, di muoversi nel sociale è ancora lontana. Niente movida con la mascherina, insomma, se mai ne venisse la voglia.
Al ristorante
Apriranno bar e ristoranti, trattorie e pizzerie, ma il distanziamento sociale detterà le regole. Nella maggior parte dei locali sono impensabili le lunghe tavolate in cui si riunivano prima del contagio colleghi di lavoro, squadre sportive, famiglie con nonni, nipoti e cugini per festeggiare un compleanno. Certo, sarà possibile a quanto pare ritornare a cena con gli amici, ma il numero dei commensali lo deciderà la nuova “geografia” dei tavoli, imposta da decreti, ordinanze e protocolli sanitari.
Stop alla carta
Nel settore dei pubblici esercizi, come da indicazione dell’Inail e dell’Istituto superiore della sanità, oltre alla soluzione del buffet, si dovranno eliminare anche i menù di carta. Le alternative? I fogli monouso oppure lavagne, app e siti in cui poter consultare l’offerta di giornata.
Giornali e riviste
Sempre per ridurre i rischi connessi con il contatto da superfici, in bar e osterie non si potrà giocare a carte, appoggiarsi al bancone e neanche leggere il giornale, che dunque scomparirà per un po’ di tempo visto che più mani sulle stesse pagine possono agevolare la diffusione del virus. Stessa precauzione dalla parrucchiera e dal barbiere. Niente più riviste da sfogliare sotto il casco. Fine del gossip, resterà solo la chiacchierata, mascherina permettendo, facendo attenzione a non trasmettere le temute goccioline di saliva.
Dall’estetista
I centri estetici ricominciano a lavorare. Chi lo vorrà potrà farsi fare un massaggio. Ma, con la sollecitazione a prevedere opzioni alternative a tutti i trattamenti del viso che implicano l’uso del vapore e alla chiusura di pannelli delle cabine, c’è anche il divieto all’uso della sauna o del bagno turco, come anche delle vasche idromassaggio.
Lo sport di squadra
Anche lo sport può essere rilassante e di sicuro divertente, ma per un po’ si potrà continuare a fare solo attività individuali. Per gli sport di squadra, eccezion fatta per il calcio di serie A che in Germania riparte già nel fine settimana e in Italia, a quanto pare, da metà giugno, il ritorno in campo sarà molto complicato, in particolare dove c’è contatto, e dunque in discipline come la pallacanestro, la pallamano, il rugby. Quanto agli amatori, di sicuro chi fa sport per diletto non potrà tornare in breve tempo al calcetto settimanale e dovrà probabilmente farà ancora a meno del doppio nel tennis e del padel, che obbligatoriamente si gioca in coppia e in spazi ristretti.
Palestre e piscine
C’è poi il nodo delle palestre e delle piscine. Tante settimane a casa senza poter fare quasi nulla quanto ad attività motoria è un motivo per spingere oggi molte persone a chiedere di poter tornare alla lezione di spinning e alle vasche di nuoto. È una delle richieste al governo avanzata dalle Regioni, compreso il Fvg, ma non è escluso che Roma dica no.
I viaggi
Una delle limitazioni più grandi sarà tuttavia quella dei viaggi. Da lunedì ci ritroveremo forse a poter visitare i congiunti al confine con il Veneto, ma ci renderemo conto che, per quanto sicuramente più liberi, non c’è davanti alcuna prospettiva di turismo non locale.
C’è chi aveva programmato la luna di miele, e non si è neppure sposato, chi pensava di seguire la nazionale agli Europei di calcio, che quest’anno si sarebbe svolto in versione itinerante con esordio a Roma e finale a Londra, chi era pronto per il viaggio della vita. Sarà per la prossima volta.
Gli spettacoli
Fedriga chiede di far ripartire l'attività di produzione dei teatri, ma non è ancora arrivato il momento di andare al cinema e a teatro e ci dobbiamo preparare a un inizio estate senza concerti, feste, sfilate, spettacoli dal vivo. Né si potrà andare allo stadio, anche se si giocheranno le partite.
Supermercati chiusi
Tra i fatti strani della convivenza con il coronavirus, rispetto a quand’era tutto “normale”, ci sarà quasi sicuramente la chiusura domenicale di supermercati, ipermercati e discount. Lo chiede anche parte della politica in Consiglio regionale e, tenendo conto che la Lega è storicamente contraria alle aperture festive, è verosimile che la misura servita a ridurre gli assembramenti durante le restrizioni possa essere riconfermata per qualche settimana.
Le abitudini
Ma a cambiare (o forse meglio a rimanere cambiate) saranno più in generale le abitudini. Per scelta quando per non obbligo. Preferiremo ancora per un po’ la teleconferenza alla riunione in presenza. Faticheremo a far colazione in compagnia prima del lavoro, a organizzare l’aperitivo di gruppo, a immaginare il week-end fuori porta. Siamo animali sociali, ma non è più scontato che ci comporteremo come tali. —
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