Coronavirus, l'Austria apre ai paesi confinanti ma non all'Italia

A dirlo il ministro degli Esteri di Vienna Schallenberg: "Nuova valutazione la prossima settimana". Tensione con Roma. L'Ue: "Non si discriminino le nazionalità"

TRIESTE L'Austria non riaprirà, per il momento, il confine con l'Italia. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg. «Apriamo verso 7 Paesi confinanti (Germania, Svizzera, Liechtenstein, Slovenia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca) e non ci saranno più controlli, come prima dell'emergenza coronavirus. I dati non lo consentono invece con l'Italia, ma intendiamo farlo il prima possibile», ha detto il ministro in conferenza stampa. «Non è una decisione contro l'Italia», ha sottolineato Schallenberg.

Il governo austriaco la settimana prossima effettuerà una nuova valutazione in merito a una possibile apertura verso l'Italia, ha annunciato Schallenberg. «Vediamo - ha aggiunto - che la situazione in Italia è molto migliorata e che alcune regioni, come l'Alto Adige, hanno buoni dati Covid». Vienna valuterà perciò «seriamente» la proposta di Bolzano di consentire viaggi in alcune Regioni italiane. «L'obiettivo resta l'apertura verso l'Italia, appena i dati lo consentiranno», ha concluso il ministro. 

La reazione italiana. Una decisione che ha provocato la dura reazione da parte del premier Giuseppe Conte e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e fa salire la tensione tra Roma e Vienna, mentre l'Unione europea invita a evitare discriminazioni in base alla nazionalità.

«Sono decisioni discriminatorie che non ritengo accettabili», è stata la risposta secca del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si è chiesto se l'Italia paradossalmente si trovi a «pagare il prezzo di una grande trasparenza» mostrata sulla pandemia. «Gli individualismi violano lo spirito comunitario e danneggiano l'Europa e il mercato unico», la reazione a caldo del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, fiducioso, comunque, in una prossima evoluzione positiva. Il titolare della Farnesina ha infatti sentito nel pomeriggio l'omologo austriaco registrando «la disponibilità a far confrontare i nostri ministeri della Salute sui dati epidemiologici», che per l'Italia sono «migliori» di altre aree d'Europa. La decisione di Vienna insomma, ha riferito Di Maio, «non è definitiva».

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Così si è espresso invece un portavoce dell'esecutivo comunitario, rispondendo a chi chiede un commento sulla misura annunciata dall' Austria di mantenere chiuso il confine con l'Italia: «Non commentiamo le misure prese dai singoli Stati, ma abbiamo prodotto una serie di linee guida su come questi dovrebbero comportarsi. Questo include il principio molto importante della non discriminazione basato sulla nazionalità, assicurando che le regioni con una situazione epidemiologica simile ricevano lo stesso trattamento». 

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