Coronavirus in Fvg, la nuova ordinanza di Fedriga: «Dalle 11 alle 18 consumazione nei bar e nei ristoranti solo seduti, pena la chiusura. Nei negozi dalle 10 alle 12 fascia protetta per gli over 65»

Il governatore illustra la nuova ordinanza regionale che sarà in vigore da domani, domenica 6 dicembre, parallelamente a quella nazionale: «Zona gialla non significa "liberi tutti"»
Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga assieme al vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi nel corso della conferenza stampa di sabato 5 dicembre in Regione tenuta per annunciare la nuova ordinanza Fvg in vigore da domani
Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga assieme al vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi nel corso della conferenza stampa di sabato 5 dicembre in Regione tenuta per annunciare la nuova ordinanza Fvg in vigore da domani

TRIESTE Il giorno dopo l'ordinanza firmata dal ministro Roberto Speranza che concede al Friuli Venezia Giulia il ritorno alla zona gialla, oggi, sabato 5 dicembre, il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga illustra, nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al vice Riccardo Riccardi, la nuova ordinanza regionale che sarà anch'essa  in vigore da domani, domenica 6 dicembre, parallelamente a quella nazionale.

La nuova ordinanza regionale sarà in vigore fino a venerdì 15 gennaio.

Indice di contagio sotto l’1. Nuovo colore per 9 regioni
Bar aperti in una Trieste "gialla"

«La pandemia non è finita - così Fedriga -, il numero dei contagi è ancora molto alto. Per questo motivo non vogliamo far passare il messaggio per cui la zona gialla venga considerata come un "libera tutti".

Il Fvg ritorna in zona gialla da domenica, ma intanto contagi ancora oltre i mille
In centro a Trieste con la mascherina sistemata sul volto a coprire naso e bocca. Foto di Andrea Lasorte

Anzi, entrare in zona gialla significa che aumentano le occasioni di contatto e dunque anche di contagio. Siamo consapevoli del fatto che dalla zona gialla si può rapidamente passare alla fascia arancione e pure a quella rossa. Siamo anche consci del fatto che il sistema sanitario regionale (di cui ringrazio tutti gli operatori), è sotto stress». Continua il presidente: «La migliore ordinanza del mondo non funziona se non c'è la condivisione di tutti. Per questo faccio un appello a tutti i cittadini affinché le regole vengano rispettate: capisco i sacrifici, ma dobbiamo continuare a difenderci a vicenda per uscirne il prima possibile salvaguardando più vite possibili».

 

Ecco le regole principali contenute nella nuova ordinanza regionale per evitare assembramenti:

  • Riconfermato il limite di una persona per nucleo familiare nei negozi di generi alimentari;
  • Riconfermato nel commercio (inteso come negozi generici) il limite di una persona ogni 20 metri quadri negli esercizi con più di 40 metri quadri; di una persona alla volta nei negozi sotto i 40 metri quadri;
  • Introdotta dalle 10 alle 12 la fascia protetta per gli anziani: si raccomanda dunque in questa fascia oraria di riservare l'accesso nei negozi di generi alimentari alle persone con almeno 65 anni;
  • Dalle 11 alle 18 nei bar e ristoranti è obbligatoria la consumazione solo da seduti, sia all'esterno sia all'interno dei locali, con sanzioni per il mancato rispetto dei limiti di capienza: in caso di mancato rispetto prevista l'immediata chiusura da parte dell’organo accertatore, rappresentato dalla Polizia locale.
    Entrambe le tipologie di esercizio dovranno esporre un cartello che indichi il limite massimo di persone che possono essere presenti contemporaneamente;
  • Resta vietato consumare cibi e bevande acquistate per asporto nelle vicinanze del luogo di acquisto o comunque in zone affollate;
  • Si raccomanda di svolgere attività sportiva in posti non affollati;
  • Si raccomanda di non usare il trasporto pubblico locale se non per stretta necessità;
  • Si raccomanda, se non per necessità o motivi di lavoro, di non andare nelle abitazioni di nuclei familiari diversi dal proprio, nelle case di conoscenti, amici, parenti e persone non riconducibili alla cerchia dei conviventi. «E' qui che si abbassano le protezioni, si eliminano le distanze, ci si toglie la mascherina: ed è qui che il contagio dilaga», ha sottolineato Fedriga.

I numeri del contagio

Da parte sua il vicegovernatore Riccardi, dopo aver passato in rassegna gli indicatori (in miglioramento) che hanno riportato in area gialla la regione, ha rilevato come in questa seconda ondata ad essere colpito è soprattutto il territorio che fa capo all'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale.

Ripercorrendo poi il numero complessivo dei posti letto, il vicepresidente ha affermato che il sistema ospedaliero «è passato dai 5.040 del 2013 ai 4.153 del 2018 (anno di insediamento di questa giunta), per poi nel 2019 alzarsi a 4.425, mentre in questo momento la dotazione è attestata a 4.750. E' chiaro che se nel recente passato non avessimo perso quei posti la gestione di questa fase sarebbe stata meno complessa».

Il rapporto positività/tamponi

Sul punto Fedriga sottolinea come nella regione Friuli Venezia Giulia «il numero dei tamponi fatto è estremamente elevato. Ci sono regioni che ne fanno meno della metà. Avessimo fatto così anche noi, oggi vedremmo numeri di contagio più bassi. Noi invece abbiamo scelto di fare il contrario, di fare una grande quantità di tamponi perché sappiamo che in questa situazione la salute si tutela solo intercettando i positivi. Questa settimana abbiamo sfiorato i 10 mila tamponi molecolari al giorno, e negli ultimi due anni abbiamo aumentato di quasi 400 posti letto il nostro sistema sanitario.

Da governatore – riprende - mi sarebbe più facile raccontarvi quanto bello è essere tornati in fascia gialla secondo i paremetri dell’Iss e del ministero della Salute, e invece oggi ai cittadini ribadisco di tenere un atteggiamento rigoroso: dobbiamo stringere i denti ancora un po’ per fare in modo che il trend in diminuzione (non ancora abbastanza veloce in base al rapporto tamponi-contagi) scenda più rapidamente».

Dpcm Natale

Per quanto riguarda la stretta per le Festività, Fedriga parla di una misura iniqua «che mette sullo stesso piano il comune di Roma e quello friulano di Drenchia: un ristorante della Capitale ha a disposizione ben altri numeri di clienti, mentre invece bloccare la mobilità fra piccoli comuni non serve a limitare i contagi. Gli spostamenti avrebbero potuto essere almeno su base provinciale, ma mi auguro comunque che la raccomandazione di non recarsi in nuclei familiari diversi dal nostro venga rispettata il 25 come il 21 dicembre».

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