Coronavirus in Fvg, esami di maturità pronti al debutto ma senza “gabbie”

Niente barriere in plexiglas nelle scuole superiori di Trieste. Vietati i ritrovi dei compagni in atrio per far forza ai candidati
Bumbaca Gorizia 09.06.2020 Istituto Cossa Da Vinci preparazione aule esami anti Covid © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.06.2020 Istituto Cossa Da Vinci preparazione aule esami anti Covid © Foto Pierluigi Bumbaca

TRIESTE Conto alla rovescia a Trieste, come nel resto della regione, per il via agli esami di maturità, quest’anno in versione pesantemente rivoluzionata causa emergenza Covid. Il debutto è fissato per le 8.30 di mercoledì 17 giugno, mentre le commissioni si riuniranno già lunedì prossimo.

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Gli istituti si stanno preparando ad accogliere gli studenti, prima di tutto calcolando le distanze tra la postazione dei candidati e quelle degli esaminatori. Niente barriere di plexiglas comunque: a Trieste tutti escludono di metterle per evitare l’effetto “gabbia” che finirebbe per intimorire ulteriormente i ragazzi, già sufficientemente impauriti all’idea di dover sostenere la prova unica, il colloquio multidisciplinare, che sostituirà gli scritti e determinerà il voto finale. Una prova che rappresenterà anche il ritorno a scuola dopo mesi di studio forzato a casa.

«In ogni classe potranno entrare al massimo 10 persone, i sei docenti della commissione, il presidente, lo studente, un accompagnatore ed eventualmente un dirigente tecnico per l’assistenza - spiega la dirigente del liceo triestino Petrarca Cesira Militello -. Tutte le aule sono state misurate per controllare che ci siano i distanziamenti richiesti. Ci sono anche supporti informatici per i collegamenti video riservati agli studenti costretti a restare a casa, a causa di comprovati problemi. Per la scuola inoltre stiamo completando il protocollo che prevede anche percorsi di entrata e uscita diversi, oltre all’individuazione di un locale dove possono stare insegnanti e ragazzi che eventualmente non si sentano bene».

E i maturandi privatisti? Al Petrarca ce n’è solo uno. Per lui, come per i “colleghi” degli altri istituti, a luglio scatterà una prova d’accesso “in presenza”, propedeutica poi all’esame vero e proprio a fine estate. Una procedura diversa, insomma, che però pare non impensierire troppo i ragazzi interessati. Dispiace a molti giovani invece il divieto di assistere all’orale dei compagni di classe. Nella scuola potranno entrare, uno alla volta, solo i ragazzi che, nella giornata stabilita, dovranno sostenere l’esame, al massimo con un accompagnatore. Niente capannelli per fare forza al candidato, niente attese nell’atrio per festeggiare l’amico alla fine del colloquio, e vietati pure i ritrovi all’esterno dei vari istituti, tra cortili, giardini e parcheggi. «Misure necessarie da rispettare - sottolinea Lucia Negrisn, dirigente scolastica del liceo Galilei -. Per il resto anche qui applicheremo le disposizioni previste, come la pulizia degli ambienti dopo ogni singola prova candidato. Per fortuna gli spazi da noi sono molto ampi e quindi facilmente gestibili. I ragazzi sono pronti e anche le commissioni. I professori ci tengono molto a concludere l’anno nel migliore dei modi per gli studenti. E la didattica a distanza ha funzionato molto bene: i docenti sono stati sorpresi positivamente dalla responsabilità dimostrata dai ragazzi, dalla consapevolezza e dalla collaborazione».

Aule e laboratori con la capienza limitata anche al liceo Dante-Carducci. «Oltre agli igienizzanti a disposizione, come per le altre scuole - spiega la dirigente scolastica Oliva Quasimodo - nella riunione delle commissioni il 15 giugno non ci saranno sorprese. Siamo preparati. C'è però il dispiacere di un esame diverso dal solito per i ragazzi, che comunque hanno studiato con grande serietà. Resterà per tutti il ricordo di una maturità diversa, particolare».

Nautico e Galvani effettueranno le prove orali tutti nella sede di Campanelle. «Quella di piazza Hortis è troppo piccola - spiega la dirigente scolastica Donatella Bigotti -. I ragazzi sono un po’ preoccupati, per quello che tanti chiamano il “colloquione”. Intanto abbiamo adottato tutte le misure necessarie, pubblicate con una comunicazione ufficiale, con tutti i dettagli, sul nostro sito, per avvisare docenti, studenti e famiglie». E già si guarda con qualche timore all’avvio del prossimo anno scolastico per la mancanza di spazi adeguati, specie nelle strutture più vecchie, che potrebbero richiedere la programmazione di una didattica mista, in presenza e a distanza. —


 

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